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I bioritmiCopyright by THEA 2005
I
bioritmi furono "scoperti" nella Vienna della fine del
XIX sec. come tentativo di migliorare la conoscenza dell'uomo. I
bioritmi sono un esempio di filosofia scambiata per scienza o, se vogliamo, di intuito
emotivo: il falso scienziato applica l'intuito emotivo per dedurre
proposizioni e teorie. Anche
nel caso dei bioritmi si utilizza una descrizione verosimile (a metà
strada fra psicologia e biologia) per dedurne conseguenze pratiche. Il
tutto funziona finché non si chiede "dove sono le prove?". E
infatti le prove non ci sono. La
teoria – La nostra vita dovrebbe essere regolata da cicli che si
influenzano fra di loro e che consistono in una fase di scarica
(liberazione di energia) e di una fase di carica (accumulo di energia). È
banale capire che tale proposizione nasce dall'analogia con cicli naturali
come il giorno e la notte, il sonno e la veglia ecc. I cicli sarebbero tre.
In passato non vi è stata uniformità di vedute sull'inizio di tali
cicli, oggi convenzionalmente i cicli partono dal momento della nascita.
Anche la forma del ciclo fu oggetto di discussione. Oggi si privilegia la rappresentazione
sinusoidale. Il
ciclo fisico (proposto da Swoboda e Fliess alla fine del XIX sec.)
avrebbe una durata di 23 giorni e determinerebbe il rinnovamento delle
cellule dei tessuti ossei e delle fibre muscolari. Nella fase alta
l'organismo sarebbe più resistente, mentre sarebbe più vulnerabile nella
fase bassa. Fisiologicamente esistono moltissime grandezze che non
rispettano tale ciclo (per esempio i globuli rossi hanno una vita di 120
giorni). Il
ciclo emozionale ("scoperto" anch'esso da Swoboda e
Fliess) determinerebbe il rinnovo delle cellule del sistema nervoso,
dell'apparato digerente e degli organi sessuali. Già questo
fisiologicamente è assurdo e si spiega solo con le scarse conoscenze
dell'epoca. È però incredibile che si continui a credere a queste
sciocchezze. A titolo di curiosità, si può ricordare come i due
ricercatori chiamarono i due cicli (fisico e emozionale) maschile e
femminile (ovvia la lunghezze di 28 giorni per il ciclo femminile, con
riferimento alle mestruazioni). Il ciclo emozionale governerebbe le
funzioni digestive e riproduttive. Nella fase alta il soggetto sarebbe in
armonia con l'esterno, mentre in fase bassa si privilegerebbe la
solitudine e la calma. La demolizione della teoria è rappresentata da
tutti coloro che hanno una costanza emozionale. Infatti nella fase bassa,
piccole contrarietà dovrebbero renderci collerici, si avrebbero difficoltà
a superare ostacoli e si avrebbe un atteggiamento depresso, tendendo alla
compensazione con abusi vari (cibo, alcol, fumo ecc.). Il
ciclo intellettuale durerebbe 33 giorni (fu proposto da Teltscher,
Herseye e Bennet nel 1920) e seguirebbe il ciclo biologico delle cellule
cerebrali. Nella fase alta l'elasticità mentale e l'intelligenza
sarebbero più performanti, nella fase bassa più depresse. Cosa
c'è di vero – Nulla. I bioritmi possono essere considerati poco più
affidabili dell'astrologia. L'enorme semplificazione fisiologica di ciò
che accade nel nostro corpo, rende la teoria dei bioritmi priva di ogni
significato pratico. Ovvio che se la persona ci crede e ha una variabilità
di carattere, non faticherà a trovare riscontri nella curva sinusoidale.
Infatti i suoi alti e bassi potranno coincidere casualmente con una o più
curve e, quando accade, per effetto
risultato, propagherà entusiasticamente la notizia, mentre ovviamente
non sono mai propagati i casi in cui non c'è corrispondenza con la curva. Le
prove? - Esistono diverse pubblicazioni e "ricerche" che
millantano presunti effetti dei bioritmi. In realtà in tali ricerche sono
stati usati trucchi molto fini. Consideriamo per esempio la
riduzione degli incidenti sul lavoro ottenuta in certi test di prova. La
riduzione degli incidenti è dovuta al fatto che gli operai vengono
avvisati sui giorni critici e quindi prestano più attenzione nel lavoro (fattore
suggestione). Ricerche in doppio cieco (cioè senza che il conduttore
dell'esperimento e il campione fossero informati) non hanno mai dato esiti
positivi! Ma
c'è di più. Il ricercatore americano William Bainbridge ha dato false
informazioni a un gruppo d'atleti, convincendoli che il loro bioritmo era
favorevole quando invece era disastroso. Morale: risultati eccellenti in
presenza di bioritmi negativi. Quindi
abbandoniamo i bioritmi come facile scorciatoia per comprendere noi stessi
e il mondo. |
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