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Per prevenire e curare gli infortuni

 

Pranoterapia

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Pranoterapia deriva da prana, un temine sanscrito (da pra, fuori e an, respiro, vita) che indica l'energia vitale dell'universo che tutto permea, simile al pneuma degli antichi greci. Il prana anima l'essere umano sia in salute sia in malattia e quando viene a mancare, si muore ed il corpo si dissolve nelle sue componenti chimiche. Scorrerebbe non solo all'interno del corpo, ma lo circonderebbe anche, costituendo l'aura.

pranoterapiaLe malattie sarebbero determinate dall'alterazione dell'equilibrio dell'energia vitale. La pranoterapia ha lo scopo di ripristinare l'equilibrio energetico. È una medicina spirituale perché è attuata in forma sacrale da pranoterapeuti "preparati" in anni di ricerca spirituale. Il guaritore con l'imposizione delle mani è il canale dell'energia vitale. Ovviamente la scienza non riconosce la pranoterapia, né si hanno prove scientifiche di una qualche validità terapeutica.

È scienza? - Ovviamente no. L'assurda pretesa di ritenerla scienza (l'aura verrebbe addirittura fotografata dalla camera Kirlian) è incredibile. Nel tentativo di ottenere credibilità, i pranoterapeuti confondono credenze filosofico-religiose o attitudini personali non ancora sufficientemente studiate con la scienza.

Funziona? - Ovviamente no. I risultati che si ottengono sono dovuti alla suggestione che il guaritore ha sul paziente, per tutte quelle patologie che hanno una forte componente psichica. Solo l'ignoranza mantiene in vita questa disciplina che affonda le proprie radici in teorie vecchie di millenni, affascinanti, ma risalenti a un periodo in cui la vita media dell'uomo non superava i 35 anni! Il meccanismo è quello per cui un bambino, stretto nell'abbraccio della madre, smette di piangere. Il paziente, psichicamente molto debole, smette (più o meno temporaneamente) di lamentarsi, ammaliato dal contatto con il pranoterapeuta.

Da un sito Internet che perora la pranoterapia: "Il paziente che approda dal pranoterapeuta è una persona spaurita, sprovveduta e indifesa, è disorientato e senza identità. Una delle cose più importante è insegnargli ad essere ottimista e quindi ad avere una visione positiva della vita."

Come si vede la descrizione del paziente ideale è quella di un soggetto che si può manipolare a piacere, facendogli credere ciò che si vuole.

Concludendo: chi ricorre alla pranoterapia anche come ultima spiaggia, offende la propria dignità e si merita ciò che gli accade.

Un'ultima chicca. Sapete che esiste anche la proximoterapia? È una tecnica in cui il terapeuta non tocca il paziente, ma tiene le mani lontano da esso perché preda delle forze del male.

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