1. DISTURBI DELLA NUTRIZIONE La nutrizione č la scienza degli alimenti e del loro rapporto con la salute. 4. CARENZA E TOSSICITĀ DEI MINERALIRAME TOSSICOSI DA RAME Durante un prolungato contatto con recipienti, tubature o rubinetterie di rame, in un cibo o in una bevanda acidi si possono disciogliere dei milligrammi di rame, sufficienti a causare una sintomatologia, autolimitantesi, caratterizzata da nausea, vomito e diarrea. Se vengono ingeriti sali di rame in quantità pari al grammo, di solito con intento suicida, o se vengono applicate delle compresse sature di sali di rame su vaste aree ustionate, l'anemia emolitica e l'anuria, indotte dal rame, sono di solito fatali. Terapia: se si ingerisce del rame in quantità pari ad alcuni grammi, la morte può essere prevenuta eseguendo immediatamente una lavanda gastrica e poi somministrando IM 300 mg di dimercaprolo (BAL). La somministrazione orale di 1-4 g/die di penicillamina può promuovere l'escrezione del rame assorbito attraverso l'area cutanea ustionata (v. anche Tab. 307-2 e i sali di rame nella Tab. 307-3). La cirrosi del fanciullo indiano, la cirrosi del fanciullo non indiano e la tossicosi da rame idiopatica sono probabilmente delle malattie identiche in cui l'eccesso di rame nel fegato causa una cirrosi con i corpi ialini di Mallory. Tutte sembrano essere causate dall'ingestione di latte che è stato bollito o conservato in recipienti di rame corrosi o in recipienti di ottone, anche se recenti studi suggeriscono che la tossicosi da rame idiopatica si può verificare solo nei neonati con un difetto genetico non conosciuto. La terapia con penicillamina è molto efficace ed è stato riferito che alcuni neonati in India sono stati bene anche dopo la sospensione della penicillamina.
|