2. MALATTIE ENDOCRINE E METABOLICHE

8. MALATTIE DELLA TIROIDE

TIROIDITE

TIROIDITE SUBACUTA

Sommario:

Introduzione
Sintomi, segni e prognosi
Diagnosi
Terapia


(Tiroidite granulomatosa, a cellule giganti, di de Quervain)

Patologia infiammatoria acuta della tiroide probabilmente causata da un virus.

Spesso l'anamnesi è positiva per una precedente infezione virale delle vie respiratorie superiori. Gli esami istologici mostrano un'infiltrazione linfocitaria della ghiandola meno pronunciata rispetto alla tiroidite di Hashimoto e alla tiroidite silente, ma è presente un caratteristico infiltrato di cellule giganti e leucociti polimorfonucleati e uno scompaginamento della struttura follicolare.

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Sintomi, segni e prognosi

Le caratteristiche cliniche comprendono l'insorgenza di "mal di gola" (in realtà si tratta di dolore al collo) con dolorabilità crescente al collo e febbre di grado non elevato (da 37,8° a 38,3°C [da 100° a 101°F]). Il dolore al collo si sposta solitamente da un lato all'altro e può fissarsi in una sola zona, spesso irradiandosi alla mandibola e alle orecchie. Esso viene frequentemente confuso con il dolore dentario, la faringite o l'otite e aumenta di intensità con la deglutizione o la rotazione del capo. Nelle fasi precoci della malattia l'ipertiroidismo è comune a causa del rilascio di ormoni dai follicoli danneggiati. La debolezza e lo stato di debilitazione sono più pronunciati che negli altri disordini tiroidei. All'esame obiettivo, la tiroide è asimmetricamente ingrandita, indurita e dolente.

La tiroidite subacuta è autolimitata, risolvendosi generalmente nel giro di qualche mese; occasionalmente recidiva e può portare a un ipotiroidismo permanente qualora la distruzione follicolare sia molto estesa.

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Diagnosi

I reperti di laboratorio negli stadi iniziali della malattia comprendono un aumento della T4 e della T3, una riduzione del TSH e della captazione tiroidea di iodio radioattivo (spesso pari a 0) e una VES elevata. Dopo diverse settimane, la tiroide ha esaurito le riserve di T4 e T3 e ne consegue un ipotiroidismo transitorio accompagnato da una riduzione della T4 e della T3, da una risalita del TSH e dal ripristino della captazione tiroidea di iodio radioattivo. Durante il decorso della malattia può essere presente una debole positività degli anticorpi tiroidei.

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Terapia

Il trattamento si avvale di alte dosi di aspirina o di FANS. Nei casi più gravi e con decorso più prolungato, sono raccomandati i corticosteroidi (p. es., prednisone da 30 a 40 mg/die, scalando gradualmente la dose in 6 sett.), che portano alla scomparsa di tutti i sintomi entro 24-48 h. Il trattamento deve essere interrotto quando la captazione tiroidea di iodio radioattivo ritorna normale o raggiunge livelli elevati.

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