I farmaci sono un'importante causa di danno epatico. I meccanismi sono variabili, complessi e, nella maggior parte dei casi, poco compresi. Alcuni farmaci hanno un effetto tossico diretto, con un danno generalmente prevedibile, correlato alla dose e caratteristico per ogni farmaco. Altri farmaci producono, invece, un danno solo di rado e in soggetti predisposti; il danno è generalmente imprevedibile e non dose-dipendente. Anche se questa suscettibilità è in genere definita come "ipersensibilità", mancano le prove che si tratti di una vera reazione allergica ed è, quindi, da preferire il termine di idiosincrasia. La distinzione tra tossicità diretta e idiosincrasia è meno chiara di quanto si ritenesse in passato; p. es., in pazienti predisposti, alcuni farmaci considerati precedentemente come allergeni sembrano indurre un danno diretto delle membrane cellulari attraverso l'azione di metaboliti intermedi tossici.
Nessuna classificazione del danno epatico causato dai farmaci è completamente soddisfacente. La maggior parte dei casi acuti può essere suddivisa in reazioni epatocellulari, colestatiche (con o senza infiammazione) e di tipo eterogeneo. Alcuni farmaci possono causare un danno cronico, comprese le neoplasie. Nell'emolisi indotta dai farmaci con iperbilirubinemia di tipo non coniugato, si può verificare un ittero lieve, ma senza un vero danno epatico e con normali esami di funzionalità epatica.