4. MALATTIE DEL FEGATO E DELLE VIE BILIARI

43. FARMACI E FEGATO

REAZIONI DI VARIO TIPO

EPATOPATIE CRONICHE

Dei quadri di danno epatico indistinguibili dall'epatite cronica, possono essere prodotti dall'isoniazide, dalla metildopa e dalla nitrofurantoina. La malattia può iniziare come un'epatite acuta o in maniera più insidiosa e può progredire fino alla cirrosi. Un quadro simile all'epatite cronica è stato recentemente descritto in corso di trattamento cronico con paracetamolo, anche a dosi di soli 3 g/die; gli alcolisti sembrano particolarmente suscettibili e la malattia deve essere sospettata negli alcolisti con un insolito aumento dei livelli di transaminasi, specialmente dell'AST (i valori raramente superano le 300 UI nella sola epatite alcolica). Il farmaco cardiaco amiodarone, provoca occasionalmente una lesione epatica cronica istologicamente simile a quella causata dell'epatopatia alcolica, compresa la presenza dei corpi di Mallory; la fosfolipidosi di membrana ne è un fattore patogenetico.

Come riferito prima, la clorpromazina può raramente indurre una colestasi cronica con una fibrosi biliare. Una sindrome simile alla colangite sclerosante si può sviluppare per l'infusione epatica intra-arteriosa di chemioterapici, specialmente di fluxoridina. I pazienti sottoposti a trattamento a lungo termine con metotrexato (in genere per psoriasi o per artrite reumatoide) possono sviluppare un insidioso danno progressivo da cicatrizzazione epatica; i test di funzionalità epatica sono generalmente poco significativi, e per la diagnosi è necessaria la biopsia epatica. Anche se la fibrosi da metotrexato è raramente importante dal punto di vista clinico, la maggior parte degli esperti raccomanda la biopsia quando la dose cumulativa del farmaco raggiunge i 1,5-2,0 g e, occasionalmente, nel tempo. Gli arsenicali possono indurre una fibrosi epatica non cirrotica con ipertensione portale, mentre una cicatrizzazione cronica del fegato si verifica, a volte, anche in individui sani, fanatici consumatori di enormi quantità di vitamina A o di niacina. In molti paesi tropicali e subtropicali, le epatopatie croniche e il carcinoma epatocellulare sono causati dall'ingestione di cibi contenenti dei metaboliti fungini, noti come aflatossine.

Oltre che alla colestasi (v. sopra), considerevoli evidenze associano l'uso dei contraccettivi orali all'occasionale sviluppo di adenomi epatici benigni e, molto raramente, di carcinomi epatocellulari (v. Carcinoma epatico primitivo nel Cap. 47). Anche l'iperplasia focale nodulare, una lesione amartomatosa simile a un adenoma, può aumentare sotto l'influenza dei contraccettivi orali, anche se l'associazione non sembra causale. Gli adenomi e l'iperplasia focale nodulare decorrono spesso in forma subclinica, ma possono manifestarsi con un'improvvisa rottura ed emorragia intraperitoneale che richiedono una laparotomia di emergenza. Nelle donne che fanno uso di contraccettivi può anche svilupparsi una trombosi delle vene sovraepatiche, con sindrome di Budd-Chiari, come effetto di una più generale trombofilia. Questi farmaci aumentano anche la litogenicità della bile, causando un aumento nell'incidenza della colelitiasi.

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