5. MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE DEL TESSUTO CONNETTIVO

56. TUMORI OSSEI E ARTICOLARI

Sommario:

Introduzione
Diagnosi


Il problema più comune nella diagnosi e nel trattamento dei tumori ossei è quello di non sospettarne la presenza. Qualunque dolore persistente o progressivo inspiegabile del tronco o degli arti, particolarmente se associato alla presenza di una massa, deve essere considerato dovuto a un tumore finché non venga dimostrato il contrario.

Condizioni tumorali o similtumorali raramente colpiscono le articolazioni, se non per estensione diretta di un tumore dell'osso adiacente o dei tessuti molli. Comunque, due condizioni, l'osteocondromatosi e la sinovite villonodulare pigmentosa, si verificano nelle cellule di rivestimento (sinovia) delle articolazioni.

L'ostecondromatosi è caratterizzata da numerosi corpi liberi cartilaginei, ciascuno dei quali può essere non più grande di un chicco di riso, in una articolazione tumefatta, dolente. La chirurgia è necessaria per rimuovere i corpi liberi insieme alla sinovia della articolazione. Nella sinovite villonodulare pigmentosa, la sinovia diventa ispessita e contiene emosiderina, la quale conferisce al tessuto il suo colorito brunastro. Questo tessuto tende a invadere l'osso adiacente, causando distruzione cistica. Il processo doloroso è difficile da controllare. La chirurgia è il trattamento abituale.

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Diagnosi

Nei bambini prevalgono i tumori ossei primitivi, mentre i tumori metastatici sono rari. Negli adulti, al contrario, le metastasi ossee sono circa 20 volte più frequenti dei tumori maligni primitivi.

Alcuni segni radiologici ci aiutano a distinguere le lesioni benigne dalle maligne. Certi tumori hanno un aspetto caratteristico; p. es., i linfomi dell'osso causano un aspetto tarlato dell'osso, mentre i tumori a cellule giganti hanno un'apparenza cistica. Le indagini radiografiche permettono di determinare la localizzazione del tumore e possono restringere le possibilità diagnostiche; p. es., il tumore di Ewing compare spesso nella diafisi delle ossa lunghe, mentre l'osteosarcoma abitualmente nella regione meta-epifisaria verso l'estremità distale dell'osso lungo. Il tumore gigantocellulare colpisce di solito le epifisi. Una cisti aneurismatica ossea può manifestarsi in qualsiasi segmento osseo, ma è generalmente localizzata nella porzione metafisaria di un osso lungo. Anche la TC e la RMN possono risultare utili nella definizione della localizzazione e dell'estensione di una lesione, ma soltanto raramente permettono di porre la diagnosi. Per la ricerca di lesioni multicentriche o metastatiche devono essere eseguite la rx e la scintigrafia ossea.

La biopsia è essenziale per la diagnosi. La diagnosi istopatologica dei tumori ossei è difficile e richiede una quantità di tessuto sufficiente di una porzione rappresentativa del tumore. Si preferisce una biopsia a cielo aperto. Tuttavia, vi sono centri particolarmente esperti nel diagnosticare tumori ossei mediante ago-biopsia. Si devono dare all'anatomopatologo dettagli sull'anamnesi clinica e sull'esame rx. Poiché quasi tutti i tumori hanno zone di tessuto molle, che sono il miglior materiale da sezionare ed esaminare per una diagnosi immediata con la tecnica del congelamento a freddo, una diagnosi immediata, accurata e definitiva è possibile in > 90% dei pazienti. Sezioni istologiche permanenti sono di solito disponibili il giorno dopo la biopsia.

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