6. MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO

73. POLMONITE

POLMONITE DA MICOPLASMA

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Diagnosi
Prognosi e terapia


Il Mycoplasma pneumoniae è il patogeno più comune nelle infezioni polmonari nelle persone di età compresa tra i 5 e i 35 anni. Questo agente trasmissibile può essere responsabile di epidemie che si sviluppano lentamente perché il periodo di incubazione varia da 10 a 14 gg. Il contagio coinvolge i contatti ravvicinati o gruppi segregati (scuole, caserme e nuclei familiari). La polmonite da Mycoplasma è anche detta polmonite atipica primaria o polmonite dell'agente di Eaton.

Il M. pneumoniae attacca e distrugge le cellule epiteliali ciliate della mucosa del tratto respiratorio. Microscopicamente esso causa polmoniti interstiziali, bronchiti e bronchioliti. Le aree peribronchiali sono infiltrate da plasmacellule e piccoli linfociti; all'interno del lume bronchiale ci sono neutrofili, macrofagi, filamenti di fibrina e detriti di cellule epiteliali.

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Sintomi e segni

I sintomi iniziali ricordano l'influenza con malessere generale, mal di gola e tosse secca, di intensità crescente con il progredire della malattia. Si possono presentare episodi parossistici di tosse, con produzione di un escreato mucoso, mucopurulento o striato di sangue. Diversamente dalla tipica polmonite pneumococcica, questa malattia progredisce gradualmente. La sintomatologia acuta di solito persiste da 1 a 2 sett. ed è seguita da una graduale regressione, sebbene molti pazienti continuino a lamentare una sintomatologia sistemica con astenia e malessere generale per diverse settimane. La malattia di solito non è grave e la risoluzione spontanea è la regola. Tuttavia, alcuni pazienti presentano delle gravi polmoniti, che talora portano a una sindrome da distress respiratorio dell'adulto (v. anche Cap. 67). Le complicanzioni extra-polmonari sono frequenti e comprendono anemia emolitica, complicanze trombo-emboliche, poliartrite o sindromi neurologiche, quali la meningoencefalite, la mielite trasversa, le neuropatie periferiche o l'atassia cerebellare.

I segni obiettivi tendono a essere poco significativi in contrasto con i sintomi lamentati dal paziente e le alterazioni rx. Nel 10-20% dei pazienti si osservano eruzioni maculopapulari che possono rappresentare un importante elemento diagnostico se presenti; alcuni pazienti sviluppano un eritema multiforme o la sindrome di Stevens-Johnson.

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Diagnosi

Il M. pneumoniae può essere isolato da colture dell'espettorato o da tamponi faringei, ma l'isolamento e l'identificazione richiedono generalmente da 7 a 10 gg e la maggior parte dei laboratori ospedalieri non esegue tale indagine. La colorazione di Gram dell'espettorato mostra scarsi batteri, leucociti polimorfonucleati e cellule mononucleate e ammassi di cellule epiteliali respiratorie desquamate. Le modificazioni alla rx variano, ma più frequentemente si rileva una broncopolmonite a chiazze dei lobi inferiori; l'addensamento lobare e i versamenti pleurici non sono frequenti. La conta dei GB periferici di solito è normale o può essere poco aumentata. La reazione di agglutinazione a freddo si considera positiva in caso di un aumento del titolo di 4 volte in campioni sequenziali o in caso di un unico titolo _ 1:64; tuttavia, questo test, considerato alquanto aspecifico, risulta positivo soltanto nel 50-75% dei pazienti. Il metodo più pratico di conferma della diagnosi è rappresentato dalle indagini sierologiche (più spesso un isolato aumento delle IgM o un aumento del titolo di 4 volte con un valore di picco _ 1:64 a 2-4 sett. dall'inizio della sintomatologia)

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Prognosi e terapia

Quasi tutti i pazienti guariscono con o senza trattamento. Poiché i micoplasmi non hanno una parete cellulare, essi non sono sensibili agli antibiotici che interferiscono nella struttura della parete cellulare, compresi gli antibiotici b-lattamici. I farmaci di scelta sono le tetracicline o l'eritromicina 500 mg PO q 6 h per gli adulti o l'eritromicina 30-50 mg/kg/die per i bambini con < 8 anni. La claritromicina e l'azitromicina sono anch'esse efficaci. Il trattamento antibiotico riduce il periodo febbrile e gli infiltrati polmonari e accelera la risoluzione dei sintomi. Tuttavia, gli antibiotici non provocano una guarigione microbiologica; i pazienti trattati continuano a essere portatori del microrganismo per diverse settimane.

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