6. MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO 73. POLMONITEPOLMONITE DA CLAMIDIA Sommario: Il microrganismo eziologico fu originariamente chiamato agente respiratorio acuto di Taiwan, ma è stato rinominato Chlamydia pneumoniae(v. Cap. 160). La C. pneumoniae è antigenicamente diversa dalla C. psittaci. Le infezioni respiratorie causate dalla C. pneumoniae sono distinguibili clinicamente dalla psittacosi (v. oltre) e non hanno una correlazione epidemiologica con i volatili. La trasmissione avviene presumibilmente fra gli umani tramite la respirazione. La C. trachomatis è una causa frequente di polmonite nei lattanti di 3-8 sett., ma non è una causa importante nei bambini più grandi e negli adulti. La C. pneumoniae è stata isolata nel 5-10% degli adulti più anziani con polmonite contratta in comunità e spesso produce un quadro sufficientemente grave da richiedere il ricovero ospedaliero. Questo microrganismo è stato implicato anche nel 5-10% di casi di polmonite nosocomiale, ma si sa relativamente poco sulla sua epidemiologia. Sintomi, segni e diagnosi Le caratteristiche cliniche della polmonite da chlamydia ricordano quelle della polmonite da micoplasma, compresa la faringite, la bronchite e la polmonite, principalmente nei bambini più grandi e nei giovani. La maggior parte dei pazienti ha tosse, febbre e produzione di escreato, ma non è gravemente malata. Le caratteristiche cliniche negli anziani non sono facilmente distinguibili dalla polmonite causata da altre cause a eccezione del fatto che quasi tutti i pazienti hanno sintomi respiratori delle prime vie, quali laringiti o faringiti. La tosse persistente è uno dei segni più evidenti. La C. pneumoniae sembra anche ricoprire un ruolo nel provocare l'asma. La C. pneumoniae può essere individuata mediante colture in uova fecondate (come le altre clamidie), attraverso colorazioni dirette usando una procedura di immunofluorescenza o una reazione di polimerasi a catena o con prove sierologiche ripetute per mostrare la sieroconversione. Tuttavia, questi test non sono solitamente disponibili nella maggiore parte dei laboratori clinici. La diagnosi va sospettata in un paziente che presenta sintomi tipici, che non ha una diagnosi alternativa confermata e che non risponde agli antibiotici b-lattamici. Prognosi e terapia La risposta al trattamento è più lenta rispetto alla polmonite da micoplasma e i sintomi tendono a recidivare se la terapia è interrotta troppo presto. I giovani adulti solitamente hanno un decorso favorevole, ma la mortalità negli anziani è del 5-10%. Il farmaco di scelta è la tetraciclina o l'eritromicina, somministrata per 10-21 giorni alle stesse dosi utilizzate per la polmonite da micoplasma. I farmaci b-lattamici sono inefficaci.
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