7. MALATTIE DELL'ORECCHIO, DEL NASO E DELLA GOLA

82. APPROCCIO AL PAZIENTE CON MALATTIE DELL'ORECCHIO

ACUFENI

Percezione del suono in assenza di uno stimolo acustico.

L'acufene, un'esperienza soggettiva del paziente, si distingue dall'acufene oggettivo (soffio), rumore che può essere udito dall'esaminatore e spesso anche dal paziente.

L'acufene si può avvertire sotto forma di ronzio, tintinnio, scroscio, fischio o sibilo oppure può presentarsi come un suono più complesso che varia nel tempo. L'acufene può essere intermittente, continuo o pulsatile (sincrono con il battito cardiaco). Generalmente è presente anche una perdita uditiva.

Il meccanismo che causa l'acufene rimane sconosciuto. Gli acufeni possono comparire come un sintomo che accompagna quasi tutte le malattie dell'orecchio: l'ostruzione del condotto uditivo esterno dovuta a cerume o a corpi estranei, a infezioni (otite esterna, miringite, otite media, labirintite, petrosite, sifilide e meningite), l'ostruzione della tuba di Eustachio, l'otosclerosi, le neoplasie dell'orecchio medio (p. es., i tumori del glomo timpanico e del glomo giugulare), la malattia di Ménière, l'aracnoidite, i tumori dell'angolo pontocerebellare, l'ototossicità (p. es., da salicilati, chinino e suoi analoghi sintetici, antibiotici aminoglicosidici, alcuni diuretici, monossido di carbonio, metalli pesanti e alcol), le malattie cardiovascolari (p. es., ipertensione e arteriosclerosi), l'anemia, l'ipotiroidismo, l'ipoacusia neurosensoriale ereditaria, l'ipoacusia indotta da rumori, i traumi acustici (danno da esplosione) e i traumi cranici.

La valutazione di un paziente con acufene richiede oltre all'esecuzione dei test audiologici di base (v. sopra) una TC delle rocche petrose e una RMN del cranio. Il riscontro di un'ipoacusia neurosensoriale pone l'indicazione all'esecuzione di esami per differenziare le ipoacusie di origine cocleare da quelle retrococleare (v. sopra). Nel caso di un acufene pulsante occorre effettuare una valutazione del sistema vascolare con l'esecuzione di un'arteriografia carotidea e vertebrale per escludere la presenza di stenosi, aneurismi o neoplasie vascolari.

Terapia

La capacità di tollerare gli acufeni varia da paziente a paziente. Il trattamento deve essere diretto verso la malattia soggiacente, poiché un miglioramento di questa comporta un miglioramento dell'acufene. La correzione di un'ipoacusia concomitante determina in genere una diminuzione dell'acufene; l'uso di un apparecchio acustico spesso provoca la soppressione dell'acufene. Sebbene non esista una terapia medica o chirurgica specifica, molti pazienti trovano sollievo ascoltando un sottofondo musicale per mascherare l'acufene e possono addormentarsi con la radio accesa. Alcuni pazienti traggono beneficio dall'uso di un dispositivo simile a una protesi acustica il cui scopo è quello di mascherare l'acufene inviando un rumore più piacevole. La stimolazione elettrica dell'orecchio interno, come nell'impianto cocleare, occasionalmente riduce l'acufene, ma è un trattamento da riservare solo ai pazienti affetti da ipoacusia profonda.

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