9. MALATTIE DEI DENTI E DEL CAVO ORALE

105. MALATTIE DEL CAVO ORALE

INFIAMMAZIONE DELLA MUCOSA ORALE

L’infiammazione del cavo orale può essere causata da un’infezione, da una malattia sistemica o da un agente fisico. Quando è diffusa, si definisce stomatite.

Infezioni batteriche: di solito, l’agente eziologico è lo streptococco. Il Mycobacterium tuberculosis può determinare ulcere orali inoculate tramite l’espettorato proveniente dai polmoni. La sifilide può determinare una lesione primaria e, se non trattata, può determinare lesioni mucose secondarie e una gomma terziaria (v. Cap. 164). La Neisseria gonorrheae produce bruciore e ulcerazioni della gengiva e della lingua, ma anche faringite. L’actinomicosi cervicofacciale (mascella a bozze) può essere simile a un’infezione fungina ma è batterica (v. Actinomicosi nel Cap. 157). I granuli gialli ("sulfurei") presenti nell’essudato purulento sono patognomonici.

La noma (stomatite gangrenosa) è un’infezione batterica aspecifica, soprattutto da fusospirochete, nella quale si verifica una distruzione grave dei tessuti, anche a tutto spessore in una persona debilitata. Può essere considerata una forma estrema di gengivite ulcero-necrotica acuta (v. Cap. 106), che normalmente colpisce solo le gengive.

Infezioni virali: il cavo orale è una sede frequente di infezioni virali. Alcune sono clinicamente significative, soprattutto nelle persone immunocompromesse. Le infezioni da Herpesvirus vengono descritte in seguito.

Infezioni fungine: la Candida albicans e le specie correlate costituiscono la flora orale normale. Queste possono svilupparsi in persone che assumono antibiotici (in particolare quelli ad ampio spettro) o corticosteroidi e nelle persone debilitate, quali i pazienti affetti da AIDS. La candidosi di solito si manifesta come grumi di latte cagliato che, quando vengono rimossi, lasciano una superficie infiammata e sanguinante. Le forme eritematosa cronica ed erosiva sono più difficili da riconoscere (v. anche Candidiasi nel Cap. 113). Le lesioni orali e periorali si verificano raramente nella blastomicosi, nell’istoplasmosi, nella coccidioidomicosi, nella criptococcosi (soprattutto nei pazienti debilitati) e nella mucormicosi (in particolare nei seni paranasali dei diabetici, v. Cap. 158).

Malattie sistemiche: la scarlattina produce la lingua a fragola per ipertrofia delle papille fungiformi. La pellagra determina una lingua liscia e di colore rosso fuoco, dolore alla bocca e ulcerazioni mucose. Lesioni emorragiche della bocca possono essere presenti nell'eritema multiforme (v. sotto), nello scorbuto, nella leucemia, nella porpora trombocitopenica e nelle alterazioni delle piastrine. La stomatite uremica è accompagnata da sanguinamento spontaneo, riduzione della salivazione e odore tipo ammoniaca. La sindrome dei linfonodi mucocutanei (sindrome di Kawasaki) colpisce i bambini e provoca eritema delle labbra e della mucosa orale (v. Sindrome di Kawasaki nel Cap. 265).

Altre cause: la stomatite può derivare dall’ipovitaminosi (in particolare dalla carenza di vitamine B o di vitamina C), dall’anemia sideropenica con disfagia (come nella sindrome di Plummer-Vinson) o dall’agranulocitosi. Il mordersi le guance, la respirazione orale, i denti con il bordo frastagliato, gli apparecchi ortodontici, le protesi poco stabili o l’allattamento artificiale con biberon e tettarelle dure o troppo lunghe possono determinare danni locali alla mucosa. La xerostomia (v. Reperti orali nelle malattie sistemiche nel Cap. 103) predispone la bocca alle infezioni. La stomatite può seguire al consumo eccessivo di alcol, di tabacco, di cibi caldi o spezie, ma anche alla sensibilizzazione verso i componenti delle paste dentifricie, dei collutori, dei coloranti dei dolci, dei cosmetici per le labbra o, raramente, delle protesi di resina. L’esposizione professionale ai coloranti, ai metalli pesanti, ai fumi acidi, oppure alle polveri di metalli o di minerali e l’uso di farmaci, quali ioduri e barbiturici (che possono causare la sindrome di Stevens- Johnson), possono determinare lesioni orali. Raramente, la stomatite da contatto può derivare dalla sensibilizzazione a materiali utilizzati in odontoiatria. L’acrodinia può essere causata da una reazione tossica al mercurio o dall’ipersensibilità a varie sostanze; l’esposizione al mercurio è oggi rara. L’acrodinia si verifica nei bambini ed è caratterizzata da ulcere orali, salivazione profusa, bruxismo (serramento o digrignamento dei denti) e perdita dei denti.

La stomatite pseudomembranosa (membranosa), una reazione infiammatoria che produce un essudato simile a membrane, può essere causata da irritanti chimici (p. es., oro, ioduri) o da batteri (p. es., streptococchi, stafilococchi, gonococchi, Corynebacterium diphtheriae). Possono anche verificarsi febbre, linfadenopatia e malessere.

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