10. AFFEZIONI DERMATOLOGICHE

111. DERMATITI

(Eczema)

Infiammazione cutanea superficiale, caratterizzata istologicamente da edema dell’epidermide e clinicamente da lesioni vescicolose (in fase acuta), eritema scarsamente delimitato, edema, trasudato, croste, squame, solitamente pruriginosa e a volte con lichenificazione da grattamento o sfregamento.

DERMATITE NUMMULARE

Dermatite cronica caratterizzata da lesioni di forma nummulare, vescicolari, crostose e desquamanti, solitamente pruriginose.

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Terapia


L’eziologia è sconosciuta. La dermatite nummulare compare principalmente in soggetti di età media ed è spesso associata a cute molto secca, in special modo durante la stagione invernale.

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Sintomi e segni

Le lesioni discoidi esordiscono con chiazze pruriginose costituite da vescicole confluenti e da papule che, in seguito a trasudazione di siero, danno luogo a formazioni crostose. Le lesioni sono eruttive e tendono a diffondersi, hanno un aspetto prominente a livello delle superfici estensorie degli arti e dei glutei, ma possono anche comparire sul tronco. Le esacerbazioni e le remissioni possono alternarsi e le lesioni tendono quindi a ricomparire nelle sedi già guarite.

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Terapia

Nessuna terapia garantisce un efficace risultato. Gli antibiotici per via orale (la cloxacillina o la cefalexina da 250 mg qid) unitamente a impacchi umidi, risultano molto utili nei casi con una notevole componente essudativa e purulenta. Le lesioni meno infiammate rispondono alle tetracicline (sebbene l’effetto non sia necessariamente antibatterico) somministrate PO, 250 mg qid. Il corticosteroide, in crema o in unguento, deve essere applicato tre volte al giorno. Prima del riposo notturno si applica una crema corticosteroidea in medicazione occlusiva con una pellicola di polietilene o con bende impregnate di flurandrenolide. Le infiltrazioni intralesionali corticosteroidee possono dare beneficio a quelle poche lesioni che non rispondono alla terapia. Nelle forme diffuse e resistenti alle terapie e nelle recidive, possono essere di aiuto le radiazioni ultraviolette B oppure le radiazioni ultraviolette A con psolareni orali (PUVA terapia). A volte viene richiesta la somministrazione orale di corticosteroidi, ma occorre evitarne la terapia a lungo termine; in questi casi una ragionevole dose di partenza è rappresentata da 40 mg di prednisone a giorni alterni, in modo da ridurre eventuali effetti collaterali. Nei casi più gravi è stato testato un basso dosaggio di ciclosporina PO (da 3 a 5 mg/kg/die).

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