10. AFFEZIONI DERMATOLOGICHE

111. DERMATITI

(Eczema)

Infiammazione cutanea superficiale, caratterizzata istologicamente da edema dell’epidermide e clinicamente da lesioni vescicolose (in fase acuta), eritema scarsamente delimitato, edema, trasudato, croste, squame, solitamente pruriginosa e a volte con lichenificazione da grattamento o sfregamento.

DERMATITE DA STASI

Infiammazione persistente della cute degli arti inferiori, frequentemente associata a insufficienza venosa.

(v. anche Vene varicose nel Cap. 212)

Sommario:

Introduzione
Terapia


L’eruzione è generalmente localizzata a livello delle caviglie con edema, eritema, lieve desquamazione e colorazione brunastra. Edema e varici venose sono frequenti. Data la relativa assenza di sintomi, questa patologia viene spesso trascurata, il che può determinare un peggioramento dell’edema, un’infezione batterica secondaria e un’eventuale ulcerazione. I depositi perivascolari di fibrina e gli anormali riflessi vasocostrittori dei piccoli vasi possono esserne la causa, ma non la stasi venosa di per sé.

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Terapia

Sono necessari sia un trattamento locale che l’utilizzo di collant a compressione o il sollevamento degli arti inferiori durante il riposo al fine di migliorare il ritorno venoso e prevenire l’edema tissutale. Comunque, se non si instaura un miglioramento della circolazione sanguigna, questi accorgimenti risultano relativamente inefficaci. La scelta della terapia topica dipende dallo stadio evolutivo della patologia. In caso di dermatite acuta da stasi, persistente e successivamente intermittente, è consigliabile l’applicazione di bendaggi umidi. In presenza di lesioni essudative, il miglior trattamento è quello con medicazioni idrocolloidali assorbenti. Per le dermatiti in fase meno acuta, si applica una crema o un unguento cortisonico tre volte al giorno, eventualmente incorporati in una pasta all’ossido di zinco.

Per le lesioni ulcerative si adopereranno impacchi e blande medicazioni (p. es., pasta all’ossido di zinco), oppure varie medicazioni altrettanto efficaci (p. es., il DuoDerm). Le ulcere possono essere trattate ambulatorialmente con gambaletto medicato con pasta di Unna (gelatina di zinco), oppure con bende medicate con poca gelatina di zinco o con una delle nuove medicazioni colloidali, tutti presidi facilmente reperibili in commercio. Le medicazioni assorbenti di tipo colloidale (più costose) applicate sotto un supporto elastico, sono più efficaci dello stivaletto con pasta di Unna. Inizialmente può essere necessario cambiare la medicazione ogni 2 o 3 giorni ma, con la scomparsa dell’edema e la guarigione dell’ulcera, è sufficiente sostituirla 1 o 2 volte/sett. Una volta ottenuta la guarigione, va applicato un bendaggio elastico al mattino, prima che il paziente si alzi dal letto.

In caso di cellulite è utile la somministrazione di antibiotici per via orale, mentre gli antibiotici topici sono meno usati e spesso causano dermatite da contatto. Una volta diminuiti l’edema e l’infiammazione, possono risultare utili degli innesti cutanei a tutto spessore.

Non vanno utilizzati farmaci topici singoli o multipli o rimedi non prescritti. La cute affetta da dermatite da stasi è più vulnerabile all’aggressione diretta e potenzialmente sensibile a molti agenti topici (antibiotici, anestetici, veicoli presenti in preparati topici, soprattutto lanolina o simili).

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