10. AFFEZIONI DERMATOLOGICHE

116. MALATTIE DEI FOLLICOLI PILIFERI E DELLE GHIANDOLE SEBACEE

ALOPECIA

(Calvizie)

Parziale o totale perdita di peli.

Sommario:

Introduzione
Diagnosi
Terapia


L’alopecia può derivare da fattori genetici, dall’invecchiamento, da malattie locali o sistemiche. (La dermatite seborroica e la psoriasi sono le patologie che più comunemente interessano il cuoio capelluto, ma provocano molto raramente alopecia.)

Alopecia non cicatriziale: l’alopecia non cicatriziale inizialmente non determina una palese atrofia. L’alopecia maschile è un’affezione molto comune. C’è un’incidenza familiare e la concomitante presenza di androgeni, anche se la causa eziologica resta sconosciuta. La perdita di capelli comincia dalla aree frontali-laterali, oppure dal vertice. Se compare negli adolescenti tale alopecia assume rapidamente un carattere esteso. Non è infrequente osservarla nelle donne. Solitamente, questa forma resta confinata a un diradamento dei capelli nelle aree frontale, parietale e del vertice; l’alopecia totale è rara.

L’alopecia tossico-medicamentosa abitualmente è temporanea e può seguire, dopo 3 o 4 mesi, a forme febbrili gravi (p. es., scarlattina). Può anche comparire in corso di mixedema, di ipopituitarismo o di sifilide primaria, dopo gravidanza e con alcuni farmaci, soprattutto con farmaci citotossici a dosi elevate di Vit. A o di retinoidi e con vari preparati a base di tallio.

L’alopecia areata è caratterizzata dall’improvvisa perdita di capelli in aree circoscritte, in genere in individui senza alcuna evidente patologia cutanea o affezione sistemica. Il capillizio e la barba sono le aree maggiormente coinvolte, anche se comunque l’alopecia può interessare qualunque zona pilifera. Raramente possono essere coinvolte tutte le zone pilifere del corpo (alopecia universale). La prognosi è grave nelle forme estese o con comparsa antecedente l’adolescenza, ma le forme circoscritte in piccole aree possono risolversi in pochi mesi, anche senza alcun trattamento, sebbene si possano verificare delle recidive. In alcuni casi, nel siero del paziente si ritrovano anticorpi (Ab) antimicrosomiali, antitireoglobulina, antimucosa gastrica e antimidollare surrenale.

La tricotillomania (capelli strappati) è abituale in bambini con habitus neurotico; a volte spesso rimane non diagnosticata per lungo tempo. I capelli sono spezzati e di differente lunghezza. La ricrescita, piuttosto ispida, è ben visibile, anche se la diagnosi differenziale con l’alopecia areata resta comunque difficile.

Alopecia cicatriziale: l’alopecia cicatriziale è il risultato di una infiammazione e di una distruzione dei tessuti. Se i peli cadono a seguito di atrofia o retrazione cicatriziale, sull’area colpita si può evidenziare una leggera ricrescita. In seguito all’azione di un agente lesivo (p. es., ustioni, traumi fisici, radiodermiti atrofiche), la causa della cicatrice è in genere ben evidente o comunque di facile individuazione. Il lupus eritematoso cutaneo, il lichen planus, le infezioni batteriche o micotiche croniche profonde, le ulcere profonde fattizie, i granulomi (p. es., la sarcoidosi, la gomma luetica, la TBC) o la tinea capitis in fase infiammatoria (il kerion, il favo) possono determinare alopecia cicatriziale. Alcuni tumori del cuoio capelluto, a crescita lenta, possono estendersi gradualmente, residuando una cicatrice. Raramente, l’alopecia cicatriziale è idiopatica.

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Diagnosi

L’esame microscopico dei capelli strappati permette una conta in fase anagen e telogen, consentendo la diagnosi differenziale fra alcune forme di alopecia non cicatriziale. Questa tecnica, che fornisce utili informazioni diagnostiche, richiede esperienza e preparazione. Tutti i capelli vengono strappati (circa 40-60 peli) da una determinata area del capillizio. Normalmente l’80-90% dei capelli si trova in fase di crescita (anagen); mentre il restante 10-20% è in fase di riposo (telogen). I capelli in fase anagen presentano guaine saldamente attaccate a livello del bulbo, mentre quelli in fase telogen appaiono privi di guaine e presentano un bulbo atrofico. Le alopecie post-partum e quelle conseguenti a malattie sistemiche sono caratterizzate da un aumento della percentuale di capelli in fase telogen, mentre nelle forme secondarie alla somministrazione di farmaci antimitotici o all’uso di composti contenenti tallio, non si hanno modificazioni di tale percentuale. Il capello anagen in fase terminale può rompersi facilmente, in quanto il fusto diventa molto più sottile. L’alopecia areata è caratterizzata dalla presenza di capelli a punto esclamativo.

Prelievi bioptici del cuoio capelluto consentono di differenziare varie forme di alopecia (p. es., alopecia areata, tricotillomania). L’esame istologico o l’immunofluorescenza consentono di diagnosticare un LES, un lichen plano pilaris (lichen planus del capillizio) e una sclerodermia. Anche lesioni metastatiche, responsabili di forme cicatriziali di alopecia, possono essere diagnosticate mediante un prelievo bioptico.

L’esame dermatologico in corso di alopecia cicatriziale va esteso a tutta la cute e alle mucose, per poter ricercare eventuali lesioni cutanee associate. La biopsia andrebbe eseguita su un’area interessata da processi infiammatori ancora attivi, abitualmente prelevando il frammento dalla periferia della zona decalvata. Non vanno trascurati gli esami colturali per batteri e funghi.

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Terapia

Le possibilità terapeutiche per un’alopecia maschile sono limitate e includono, in ordine di maggior efficacia, la soluzione topica di minoxidil al 2 e al 5%, , la finasteride orale 1 mg/die e l’intervento chirurgico (trapianto dei capelli). Questi trattamenti vanno effettuati da soli o in associazione. La finasteride orale, un inibitore della 5-a reduttasi di tipo II, è la più efficace terapia non chirurgica.

Nell’alopecia areata, la sospensione diluita di triamcinolone acetonide (2,5-5 mg/ml) può essere iniettata nel derma se le lesioni sono piccole, anche se i risultati possono essere temporanei. L’induzione sperimentale di una leggera dermatite allergica da contatto ha evidenziato alcuni benefici, così come si è verificato con altre sostanze topiche irritanti.

Sebbene la clomipramina abbia un beneficio a breve termine nei pazienti con tricotillomania, una modifica comportamentale può determinare benefici duraturi o anche guarigione.

Nell’alopecia cicatriziale, il trattamento deve essere rivolto a eliminare la causa determinante.

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