10. AFFEZIONI DERMATOLOGICHE

117. MALATTIE A CARATTERE DESQUAMATIVO

PITIRIASI ROSEA

Lieve infiammazione cutanea, di causa sconosciuta, caratterizzata da lesioni squamose a decorso autolimitante.

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Diagnosi e terapia


La pitiriasi rosea può comparire a qualunque età, ma è più frequente nei giovani. I tentativi di isolamento dell’agente infettivo hanno portato al ritrovamento di un micoplasma, un picornavirus e un herpesvirus umano tipo 7. Nei paesi a clima temperato, la sua incidenza è maggiore in primavera e in autunno.

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Sintomi e segni

La chiazza madre (la lesione primaria), in genere di 2-7 cm di diametro, insorge più spesso al tronco e solitamente precede di 5-10 giorni un’eruzione generalizzata. È lievemente eritematosa, di colore rosa o fulvo, di forma circinnata od ovale, ha un bordo squamoso, lievemente rilevato (collare) e può essere confusa con una dermatite anulare superficiale (tinea corporis). Molte piccole chiazze simili, di diametro variabile da 0,5 a 2 cm, compaiono successivamente alla chiazza madre e a volte possono continuare a comparire per settimane, con distribuzione centripeta, solitamente a livello del tronco. Sul dorso, le lesioni dispongono il maggior asse parallelamente ai piani di clivaggio della cute, assumendo una tipica distribuzione radiata dalla colonna vertebrale, che conferisce l’aspetto ad albero di Natale. Negli individui di razza nera, l’eruzione può essere inizialmente papulosa, con una fine desquamazione.

A volte, la distribuzione è anomala e le lesioni si localizzano agli arti e occasionalmente al volto. La sintomatologia sistemica è spesso assente, ma sporadicamente vengono riferiti leggero malessere generale, cefalea e un prurito talvolta intenso. La remissione spontanea in 4-5 sett. è la regola, sebbene l’eruzione possa persistere per  2 mesi e la recidiva sia decisamente rara.

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Diagnosi e terapia

La pitiriasi rosea va differenziata dalla tinea corporis, pityriasis versicolor, tossidermie, psoriasi, parapsoriasi, pitiriasi lichenoide cronica, lichen planus e soprattutto dalla sifilide secondaria. Deve essere effettuato un test sierologico per la sifilide quando sono coinvolti il palmo delle mani o la pianta dei piedi, quando la chiazza madre non è presente o quando il quadro clinico è complicato da un’atipia morfologica. La parapsoriasi a placche va considerata nei casi in cui la presunta pityriasis rosea non si risolve nell’arco di 10 sett. Esistono due forme di parapsoriasi: la prima a piccole placche, benigna e la seconda a grandi placche, precursore del linfoma cutaneo a cellule T.

Non esiste alcun farmaco specifico ma, ad ogni modo, il più delle volte il quadro clinico si risolve senza alcuna terapia. Il paziente va rassicurato circa la risoluzione spontanea delle lesioni. Vanno evitate la luce solare e le fonti di luce artificiale, in quanto aggravano la malattia. Le creme cortisoniche di lieve e moderata potenza mitigano l’eritema e il prurito. Lesioni infiammate e prurito possono anche essere trattate con crema base evanescente di mentolo allo 0,25%, preparazioni topiche contenenti la pramoxina come anestetico locale, con o senza corticosteroide topico e terapia antiistaminica orale. Il prednisone (10 mg PO qid fino al termine della sintomatologia pruriginosa e poi in dosi scalari per 14 giorni) deve essere impiegato solo nelle forme più gravi di prurito.

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