11. EMATOLOGIA E ONCOLOGIA

127. ANEMIE

Condizioni in cui il numero dei GR o il contenuto di Hb diminuiscono a causa di perdita ematica, eritropoiesi insufficiente, emolisi eccessiva o una combinazione di queste modificazioni.

ANEMIA CAUSATA DA INSUFFICIENTE ERITROPOIESI

ANEMIE MICROCITICHE

ANEMIE DA CATTIVA UTILIZZAZIONE DEL FERRO

Sommario:

Introduzione
Eziologia e fisiopatologia
Prognosi e terapia


Le anemie da utilizzazione del Fe sono causate da un’insufficiente o anomala utilizzazione del Fe intracellulare per la sintesi dell’Hb, sebbene all’interno dei precursori eritrocitari in via di sviluppo, lo ione sia presente in quantità adeguata o addirittura aumentata. Questo difetto comprende le emoglobinopatie, principalmente di tipo talassemico e l’anemia sideroblastica o mielodisplastica. Poiché le talassemie vengono individuate da altre caratteristiche clinico-laboratoristiche, il termine di anemia sideroblastica viene generalmente applicato a questa seconda entità. Poiché gli stati sideroblastici primitivi (o idiopatici) sono oggi comunemente definiti come parte della sindrome mielodisplastica, il termine sideroblastosi è usato da alcuni per arguire che tutte le forme sono in realtà displastiche.

Sebbene l’anemia sideroblastica sia comunemente microcitica e ipocromica, un’ampia distribuzione dei volumi dei GR (RDW) deriva da una popolazione cellulare circolante di tipo dimorfico (di piccola e grossa taglia); questa eterogeneità cellulare è evidenziabile dallo striscio di sangue periferico. Un segno importante della difettosa sintesi dell’eme nel sangue periferico è la presenza di GR "a bersaglio" (cioè siderociti). Altri aspetti di laboratorio comprendono l’aumento della concentrazione sierica del Fe, della ferritina e della saturazione della transferrina. Nel midollo osseo è presente iperplasia eritroide con aspetti displastici; la colorazione al Fe mette in evidenza il segno morfologico patognomonico costituito dalla presenza di mitocondri paranucleari sovraccarichi di Fe nei precursori eritroidi (sideroblasti "ad anello"). Nelle forme acquisite, specialmente la forma primitiva o idiopatica, sono evidenti altri aspetti della mielodisplasia con deficit di granulopoiesi e megacariociti mononucleati.

Queste anemie sono caratterizzate da eritropoiesi inefficace, che è definita clinicamente come un’anemia e reticolocitopenia assoluta o relativa, in presenza di iperplasia eritroide. Il Fe radiomarcato passa rapidamente dalla transferrina plasmatica al midollo, ma non riappare con normale cinetica nei GR circolanti. Gli studi di ferrocinetica dimostrano l’esistenza di un’eritropoiesi inefficace, indicando che la dispoiesi fa aumentare la morte intramidollare dei GR.

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Eziologia e fisiopatologia

Gli specifici meccanismi fisiopatologici alla base della produzione di sideroblasti sono sconosciuti. La lista delle malattie associate occasionalmente con la sideroblastosi è lunghissima; praticamente tutte provocano in genere altre alterazioni più tipiche nell’eritropoiesi.

L’anemia sideroblastica pura, senza modificazioni nell’architettura e nella produzione dei GB e delle piastrine, è estremamente rara. Praticamente tutti i casi con queste modificazioni sono associati a uno stato mielodisplastico.

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Prognosi e terapia

Il miglior trattamento si ottiene quando è possibile individuare e rimuovere la causa specifica (specialmente l’alcol). Sebbene rare forme congenite abbiano risposto alla piridossina, 50 mg PO tid, non si ha mai una correzione completa dell’anemia. Tentativi simili, nelle forme acquisite, non hanno determinato alcuna risposta. In generale, le forme idiopatiche devono essere trattate con terapia di supporto come parte dell’approccio terapeutico alla mielodisplasia. Se l’anemia determina disturbi cardiopolmonari possono rendersi necessarie le trasfusioni con pappe di GR. Le trasfusioni possono essere evitate nei pazienti la cui eritropoietina sierica (EPO) è più bassa del dovuto per la loro Hb misurata. La terapia sostitutiva con EPO può fornire uno stimolo adeguato per migliorare i valori dei GR fino al raggiungimento di livelli vicini alla normalità, evitando il necessario ricorso alle trasfusioni. A causa del già consistente carico di Fe presente, tali trasfusioni possono favorire la comparsa di sintomi secondari a emosiderosi, per cui deve essere presa in considerazione la possibilità di una terapia con chelanti del Fe. Quasi tutti i casi idiopatici rientrano negli aspetti parziali della sindrome mielodisplastica, così che la terapia della sindrome mielodisplastica è applicabile anche in questi casi (v. Mielodisplasia, oltre).

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