13. MALATTIE INFETTIVE

153. FARMACI ANTIBATTERICI

TETRACICLINE

Sommario:

Introduzione
Farmacologia
Indicazioni
Effetti collaterali
Somministrazione e dosaggio

Questi farmaci sono antibiotici batteriostatici strettamente correlati, dotati di uno spettro antibatterico e di una tossicità simili. Essi si legano alla subunità 30S dei ribosomi e inibiscono la sintesi proteica dei batteri. Sono efficaci contro molti streptococchi a-emolitici, streptococchi non emolitici, bacilli gram –, rickettsie, spirochete, Mycoplasma e Chlamydia. Circa il 5% dei ceppi di pneumococco sono resistenti alle tetracicline. Le infezioni sostenute da streptococchi b-emolitici di gruppo A non devono essere trattate con una tetraciclina, poiché addirittura il 25% di tali germi può essere resistente nei test in vitro. Le infezioni stafilococciche gravi non devono essere trattate con le tetracicline. La resistenza batterica a una tetraciclina indica una probabile resistenza alle altre.

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Farmacologia

Le tetracicline vengono assorbite in modo diverso dopo la somministrazione orale. Circa il 60-80% di ossitetraciclina, demeclociclina e tetraciclina viene assorbito e il 90% e più di doxiciclina e minociclina. Il cibo interferisce con l’assorbimento delle tetracicline, fatta eccezione per doxiciclina e minociclina. L’assorbimento delle tetracicline è ridotto dagli antiacidi contenenti alluminio, Ca e Mg e di preparati contenenti ferro. L’emivita plasmatica è di circa 8 h per ossitetraciclina e tetraciclina, di 13 h per demeclociclina e di 16-20 h per doxiciclina e minociclina.

Le tetracicline penetrano nella maggior parte dei tessuti e dei liquidi corporei, ma i valori nel LCR non raggiungono livelli terapeutici affidabili. La minociclina, per via della sua liposolubilità, è l’unica tetraciclina che si ritrova nelle lacrime e nella saliva a livelli sufficienti per eradicare la condizione di portatore del meningococco. Tutte le tetracicline, con l’eccezione della doxiciclina, vengono escrete soprattutto nell’urina per filtrazione glomerulare, sicché i loro livelli ematici crescono in presenza di un’insufficienza renale. La doxiciclina viene escreta soprattutto nelle feci. Tutte le tetracicline vengono in parte escrete nella bile, col raggiungimento di concentrazioni biliari elevate, e vengono poi parzialmente riassorbite.

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Indicazioni

Le tetracicline vengono soprattutto impiegate nella terapia di IVU; nelle infezioni da rickettsie, da clamidie, da Mycoplasma e da Vibrio, nelle riesacerbazioni di bronchiti croniche, nella malattia di Lyme, nella shighellosi, nella brucellosi, nel granuloma inguinale e, come terapia alternativa alle penicilline nella sifilide. La doxicillina viene usata per la chemioprofilassi della malaria causata da Plasmodium falciparum clorochina-resistente, mentre la demeclociclina viene usata nel trattamento della sindrome da inappropriata increzione di ormone antidiuretico. I gonococchi produttori di penicillinasi sono relativamente resistenti alle tetracicline.

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Effetti collaterali

Tutte le tetracicline somministrate per via orale provocano effetti collaterali GI di varia entità, come nausea, vomito e diarrea e possono causare una colite pseudomembranosa (Clostridium difficile) e sovrainfezioni da Candida. È frequente la tromboflebite dopo somministrazione EV. Le tetracicline possono provocare colorazione dei denti, ipoplasia dello smalto dentario e crescita anomala delle ossa nei bambini di età  8 anni e nei feti di donne gravide. Pertanto le tetracicline devono essere evitate dopo il 1o trimestre di gravidanza e nei bambini < 8 anni. Nei neonati si può verificare lo pseudotumor cerebri, con aumento della pressione intracranica e protrusione delle fontanelle.

Tutte le tetracicline possiedono un effetto antianabolico e aumentano il catabolismo proteico che può provocare un peggioramento dell’uremia nei pazienti con insufficienza renale. Con livelli ematici eccessivi, dovuti a dosi elevate, uso EV o insufficienza renale, si può determinare una degenerazione grassa acuta del fegato, specie in corso di gravidanza. Le tetracicline (e la demeclociclina in particolare) possono provocare fotosensibilizzazione. La demeclociclina può provocare anche un diabete insipido nefrogeno. La minociclina provoca abitualmente vertigini.

La doxiciclina è la tetraciclina utilizzata più comunemente a causa del prezzo contenuto, della possibilità di somministrazione due volte al giorno e della migliore tollerabilità. Le tetracicline a validità scaduta possono degenerare e provocare una sindrome di Fanconi.

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Somministrazione e dosaggio

Ossitetraciclina e tetraciclina sono equivalenti da un punto di vista terapeutico, ma è la seconda a essere impiegata assai più di frequente. Entrambe vengono somministrate per via orale a dosaggi di 250-500 mg q 6 h negli adulti e di 25-50 mg/kg/ die in 4 dosi frazionate nei bambini > 8 anni. I farmaci vanno assunti un’ora prima o 2 h dopo i pasti. L’iniezione IM risulta assai dolorosa, per cui si preferisce la via EV quando è necessaria la terapia parenterale. La tetraciclina si può iniettare EV a dosaggi di 250-500 mg (raramente di 1 g) q 12 h negli adulti e in quei rari casi in cui è necessario alla dose di 10-25 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni nei bambini > 8 anni. Questi farmaci sono anche disponibili in forma di unguenti per uso oftalmico e per altri usi locali.

La demeclociclina viene somministrata per via orale alla dose di 600 mg/die negli adulti e di 8-12 mg/kg/die, in 2-4 dosi frazionate, nei bambini > 8 anni.

La doxiciclina viene somministrata per via orale o EV negli adulti a un dosaggio di 200 mg in 2 dosi frazionate nella prima giornata e di 100 mg/die nei gg successivi in 1-2 dosi frazionate; sono state impiegate anche somministrazioni di 100 mg q 12 h per l’intera durata della terapia. Nei bambini > 8 anni si somministrano per via orale o EV 4 mg/kg/die in 2 dosi in prima giornata e 2 mg/kg/die nei gg successivi, in 1-2 somministrazioni; sono state impiegate inoltre dosi di 4 mg/kg/die, suddivise in 2 somministrazioni, per l’intera durata della terapia. Le dosi dei farmaci vanno prese un’ora prima dei pasti o 2 h dopo. La doxiciclina è l’unica tetraciclina che non richiede aggiustamenti di dosaggio in caso di insufficienza renale.

La minociclina si somministra per via orale o EV nell’adulto alla dose di attacco di 200 mg, seguita da dosi di 100 mg q 12 h. Nei bambini > 8 anni la dose orale di attacco o EV è di 4 mg/kg, seguita da dosi di 2 mg/kg q 12 h. La rifampicina è il farmaco di scelta per eliminare la condizione di portatore di meningococco, ma la minociclina (100 mg q 12 PO h per 5 gg) è stata impiegata con successo negli adulti; tuttavia, sono frequenti disfunzioni vestibolari, specie nelle donne, e pertanto il farmaco è raramente necessario.

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