13. MALATTIE INFETTIVE

153. FARMACI ANTIBATTERICI

FARMACI ANTIBIOTICI VARI

RIFAMPICINA

La rifampicina è un antibiotico che inibisce la RNA polimerasi DNA-dipendente, col risultato di una soppressione della sintesi di RNA. È battericida e possiede uno spettro di azione molto ampio nei confronti della maggior parte dei germi gram + e gram – (compreso lo Pseudomonas aeruginosa) e della specie Mycobacterium. A causa della rapida insorgenza di batteri resistenti, l’uso viene limitato alla terapia delle infezioni da micobatteri (v. Cap. 157) e di poche altre condizioni, come viene elencato più avanti.

Farmacologia: la rifampicina è ben assorbita dopo somministrazione orale e si distribuisce ampiamente nei tessuti e nei liquidi corporei, compreso il LCR. Viene metabolizzata nel fegato ed escreta nella bile, oltre che, in misura assai inferiore, nelle urine: adattamenti dei dosaggi non sono necessari in caso di insufficienza renale.

Indicazioni: rifampicina, rifapentina (una rifampicina di seconda generazione), isoniazide, etambutolo e pirazinamide sono utilizzate nella terapia della TBC (v. Cap. 157). La rifampicina è utilizzata anche nelle infezioni atipiche da micobatteri e nella lebbra. Nelle infezioni non sostenute da micobatteri la rifampicina è uno dei farmaci di scelta per eradicare la condizione di portatore di meningococco e di Haemophilus influenzae tipo B e per prevenire la meningite provocata da tali germi. Può anche risultare utile in combinazione con penicilline, cefalosporine o vancomicina nel trattamento dell’endocardite stafilococcica e dell’osteomielite stafilococcica. L’aggiunta di rifampicina all’eritromicina può essere utile nel trattamento delle infezioni da Legionella. È utilizzata inoltre insieme alla vancomicina nel trattamento della meningite pneumococcica.

Effetti collaterali: l’effetto collaterale più grave è costituito dall’epatite, che si verifica più spesso quando isoniazide e rifampicina vengano somministrate assieme che non quando vengano impiegate singolarmente. Possono verificarsi pirosi, nausea, vomito e diarrea. Sono stati anche descritti sintomi a carico del SNC, come cefalea, sonnolenza, atassia e confusione mentale. Si manifestano inoltre eruzioni cutanee, febbre, trombocitopenia, leucopenia e anemia emolitica: tutti sintomi da mettersi in relazione con uno stato di ipersensibilità. È stata rilevata anche l’insorgenza di insufficienza renale su una base di ipersensibilità. La rifampicina provoca una colorazione rosso-arancione dell’urina, della saliva, dell’escreato, del sudore e delle lacrime; essa ha numerose interazioni con altri farmaci (v. Cap. 157).

Somministrazione e dosaggio: il dosaggio necessario per abolire la condizione di portatore di meningococco è di 600 mg PO bid per 2 gg negli adulti e di 10 mg/kg bid per 2 gg nei bambini (5 mg/kg bid per 2 gg nei neonati < 1 mese). Per eliminare la condizione di portatore di H. influenzae tipo b, si somministrano 600 mg/die PO per 4 gg negli adulti e 20 mg/kg/die in singola dose quotidiana PO per 4 gg nei bambini (10 mg/kg/ die PO per 4 gg nei neonati < 1 mese). Nelle infezioni stafilococciche sono state impiegate dosi di 300 mg PO bid in associazione a una penicillina, a una cefalosporina o alla vancomicina. È disponibile inoltre un prodotto EV usato agli stessi dosaggi.

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