13. MALATTIE INFETTIVE

155. ASCESSI

Raccolte di pus nei tessuti, negli organi o in spazi confinati, di solito causate da infezioni batteriche.

Sommario:

Introduzione
Patogenesi
Sintomi, segni e complicanze
Terapia

Gli organismi che possono determinare la formazione di ascessi sono innumerevoli; molti vengono trattati in altre sezioni del Manuale. In particolare, gli ascessi anorettali sono trattati nel Cap. 35; gli ascessi della mano, nel Cap. 61; gli ascessi polmonari, nel Cap. 74; gli ascessi cutanei sono trattati nel Cap. 112; le infezioni da germi anaerobi misti, nel Cap. 157 e gli ascessi cerebrali e midollari, nei Cap. 176 e 182, rispettivamente.

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Patogenesi

I microrganismi che provocano un ascesso possono penetrare nel tessuto per impianto diretto (p. es., un trauma penetrante con un oggetto contaminato); diffusione da un’infezione contigua e stabilizzata; disseminazione per via linfatica o ematica da una sede distante; o migrazione da una sede in cui i germi sono flora saprofitica residente verso una zona adiacente, normalmente sterile, grazie a una rottura delle barriere naturali (p. es., perforazione di un viscere addominale che provocherà un ascesso intra-addominale).

Fattori predisponenti la formazione di un ascesso comprendono: meccanismi di riduzione delle difese dell’ospite (p. es., una funzione leucocitaria anormale), la presenza di corpi estranei, l’ostruzione al normale deflusso urinario, biliare o respiratorio, l’ischemia o la necrosi tissutale, un ematoma o un eccessivo accumulo di liquido nel tessuto e i traumi.

Gli ascessi possono cominciare sotto forma di cellulite (v. Cap. 112). La separazione degli elementi cellulari, dovuta al liquido o allo spazio creato dalla necrosi cellulare per un’altra causa, realizza una zona in cui i leucociti possono accumularsi e formare un ascesso. Questo può espandersi per dissezione progressiva con pus o per necrosi delle cellule circostanti. Successivamente, tessuto connettivo altamente vascolarizzato può invadere e circondare il tessuto necrotico, i leucociti e i frammenti tissutali, costituendo una sorte di parete dell’ascesso e quindi limitare un’ulteriore diffusione del processo.

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Sintomi, segni e complicanze

I sintomi e i segni degli ascessi cutanei e sottocutanei sono costituiti da calore, gonfiore, dolorabilità e arrossamento della sede colpita. Può anche essere presente febbre, specialmente quando esiste cellulite circostante. Per gli ascessi profondi, i sintomi tipici sono il dolore locale comitato a sintomi sistemici, specialmente febbre, come anche anoressia, perdita di peso e affaticabilità. La manifestazione predominante di alcuni ascessi è un’anormale funzione dell’organo, p. es., un’emiplegia in caso di ascesso cerebrale.

Le complicanze degli ascessi comprendono la batteriemia, con diffusione dell’infezione a sedi distanti, l’apertura in un tessuto adiacente, il sanguinamento dei vasi erosi dall’infiammazione, la compromissione della funzione di un organo vitale e la inanizione per gli effetti sistemici dell’anoressia e di uno stato catabolico.

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Terapia

La guarigione di un ascesso richiede il drenaggio chirurgico del suo contenuto. Il drenaggio può aversi spontaneamente per rottura dell’ascesso nei tessuti adiacenti o all’esterno del corpo, a volte associato alla formazione di fistole drenanti croniche. Senza drenaggio spontaneo o chirurgico un ascesso può guarire lentamente dopo la digestione proteolitica del pus, che si traduce in un liquido sterile e poco vischioso che viene riassorbito nel torrente circolatorio. Un riassorbimento incompleto lascia una cavità cistica, con una parete fibrosa, in cui a volte sali di Ca precipitano a formare una massa calcificata.

I farmaci antimicrobici sistemici, attivi contro i microrganismi responsabili, sono indicati per le infezioni profonde ma sono spesso inefficaci senza un intervento diretto. Un drenaggio appropriato consiste nella rimozione completa del pus, del tessuto necrotico e dei residui. Per prevenire il riformarsi dell’ascesso, può rendersi necessario l’eliminazione dello spazio morto tramite il riempimento dello stesso con garze o tramite l’apposizione di drenaggi. Le eventuali condizioni predisponenti, p. es., l’ostruzione o la presenza di un corpo estraneo, dovranno naturalmente essere corrette, se possibile. La colorazione di Gram e le colture con antibiogrammi dei germi isolati dagli ascessi servono da guida per la scelta della terapia antibiotica.

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