13. MALATTIE INFETTIVE
157. MALATTIE BATTERICHE
CAUSATE DA BACILLI GRAM+
ERISIPELOTRICOSI
Infezione causata da Erysipelothrix rhusiopathiae che nella maggior parte dei casi assume l’aspetto di un erisipeloide, un’affezione cutanea acuta ma a lenta evoluzione.
Sommario:
Eziologia ed epidemiologia
Sintomi e segni
Diagnosi
Terapia
Eziologia ed epidemiologia
L’E. rhusiopathiae (prima denominata E. insidiosa), un bacillo gram +, capsulato, non sporigeno, immobile e microaerofilo, presente in tutte le regioni del mondo, è principalmente un saprofita. Esso può infettare una varietà di animali viventi, inclusi gli insetti, i crostacei, i pesci, gli uccelli e i mammiferi (specialmente i suini). L’infezione negli esseri umani è soprattutto di tipo occupazionale e tipicamente consegue a una ferita penetrante in persone che manipolano sostanze animali, sia commestibili (carne, pollame, pesce, crostacei) che non commestibili (prodotti di scarto, ossi, gusci). L’infezione non cutanea è rara e di solito si manifesta come artrite o endocardite.
Sintomi e segni
A distanza di 1 sett. dalla ferita, appaiono alcune maculo-papule indurite e sollevate in modo tipico, di color rosso-violaceo e non vescicolate, accompagnate da prurito e bruciore. Il rigonfiamento locale, sebbene nettamente delimitato, può impedire l’uso della mano, il sito comune dell’infezione. Il bordo della lesione si può estendere lentamente verso l’esterno, causando malessere e inabilità che si protrae per 3 sett. La malattia ha solitamente un decorso limitato e in genere i vasi linfatici regionali non sono interessati; raramente si diffonde come patologia cutanea generalizzata. La batteriemia è rara ma può provocare artrite settica o un’endocardite infettiva (anche in soggetti senza malattia valvolare cardiaca nota).
Diagnosi
Per l’isolamento dell’E. rhusiopathiae l’esame colturale di una biopsia a tutto spessore della cute è superiore rispetto all’agoaspirato del margine superiore della lesione; la coltura dell’essudato ottenuto dall’abrasione di una papula florida può essere diagnostica. Per la diagnosi di artrite erisipelotricale o dell’endocardite è necessario l’isolamento a partire dal fluido sinoviale o dal sangue. Per una diagnosi precoce può essere d’aiuto l’amplificazione, mediante PCR, delle sequenze di DNA dell’E. rhusiopathiae che codificano per l’RNA 16S.
Terapia
La somministrazione di 1,2 milioni U di benzatina penicillina G IM (una singola dose da 600000 U in ciascuna natica) o di 0,5 g di eritromicina qid PO per 7 giorni permettono di ottenere la guarigione. L’endocardite viene trattata con penicillina G 25000-30000 U/kg EV q 4 ore per 4 sett. o con cefazolina 15-20 mg/kg EV q 6 ore. Anche se gli stessi farmaci e dosi sono adeguati anche per l’artrite (somministrati almeno per una sett. dopo la riduzione o la scomparsa dell’effusione), è necessario un agoaspirato ripetuto dell’articolazione infetta.
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