13. MALATTIE INFETTIVE

157. MALATTIE BATTERICHE

CAUSATE DA BACILLI GRAM-

INFEZIONI DA VIBRIONI NON COLERICI

Sommario:

Introduzione
Eziologia ed epidemiologia
Sintomi, segni e diagnosi
Prevenzione e terapia


Questi vibrioni sono diversi dal Vibrio cholerae da un punto di vista biochimico o sierologico e, a seconda della specie interessata, provocano infezioni di ferite, sepsi enteriche o diarree.

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Eziologia ed epidemiologia

I vibrioni diversi dal colera sono:l V. parahemolyticus, V. mimicus, V. alginolyticus, V. vulnificus e i così detti vibrioni non agglutinabili. Il V. parahemolyticus è un germe alofilo incriminato nelle epidemie di diarrea da cibi (nei cibi di mare non ben cotti, di solito gamberi) in Giappone e nelle zone costiere degli USA. Il microrganismo non produce enterotossina né invade il flusso circolatorio, ma danneggia la mucosa intestinale. Infezioni gravi con vibrioni non agglutinabili sono state generalmente riportate in pazienti con patologia epatica e altre immunodeficienze, anche se possono sviluppare infezioni gravi anche soggetti altrimenti sani. Né il V. alginolyticus né il V. vulnificus provocano enterite, ma possono entrambi provocare infezioni di ferite procurate in ambiente marino.

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Sintomi, segni e diagnosi

La malattia, dopo un periodo di incubazione di 15-24 h, ha un esordio acuto con dolore addominale crampiforme, diarrea acquosa (le feci possono essere sanguinolente e contenere leucociti polimorfonucleati), tenesmo, debolezza e talvolta febbre di modica entità. I sintomi si riducono spontaneamente in 24-48 h. I vibrioni non agglutinabili possono provocare una malattia simil-colerica e sono stati isolati da ferite e dal sangue. Le ferite contaminate con acqua di mare calda possono divenire cellulitiche e progredire rapidamente, risultando in alcuni casi in una fascite necrotizzante, con le tipiche lesioni bollose emorragiche. Il V. vulnificus quando viene ingerito da un soggetto defedato (spesso un individuo con epatopatia cronica o immunodeficienza) attraversa la mucosa intestinale senza causare enterite e provoca setticemia con alta mortalità.

Le infezioni delle ferite e del flusso circolatorio sono facilmente diagnosticate tramite gli esami colturali di routine. Quando si sospetta un’infezione enterica si può procedere alla coltura dalle feci di microrganismi del tipo Vibrio su terreno al tiosolfato citrato, sali biliari e saccaroso; anche i cibi marini contaminati danno colture positive.

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Prevenzione e terapia

I pazienti ad alto rischio con ferite cutanee devono evitare di maneggiare cibo marino non cotto e di esporsi all’acqua marina. Le infezioni da vibrione non colerico possono essere trattate con una dose singola di ciprofloxacina 1 g PO o con doxiciclina 300 mg PO. Nei casi di diarrea provocata da questi microrganismi bisogna prestare grande attenzione al ripristino dei volumi di liquidi e di elettroliti perduti con le feci. Per i pazienti con fascite necrotizzante in aggiunta agli antibiotici è necessaria la toaletta chirurgica.

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