13. MALATTIE INFETTIVE

157. MALATTIE BATTERICHE

MALATTIE PROVOCATE DA SPIROCHETE

(V. anche Sifilide al Cap. 164.)

FEBBRE DA MORSO DI RATTO

Sommario:

Introduzione
FEBBRE STREPTOBACILLARE DEL MORSO DI RATTO
FEBBRE SPIRILLARE DA MORSO DI RATTO


La febbre del morso di ratto viene trasmessa all’uomo in oltre il 10% delle morsicature da ratto. Tuttavia, in alcuni casi microbiologicamente dimostrati può non esserci una storia di morso di ratto. Sia le forme streptobacillari che quelle spirillari colpiscono principalmente gli abitanti delle regioni urbane affollate e il personale dei laboratori di analisi. La forma streptobacillare è la più frequente.

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FEBBRE STREPTOBACILLARE DEL MORSO DI RATTO

Febbre da morso di ratto provocata dal bacillo pleiomorfico Streptobacillus moniliformis.

Lo S. moniliformis è presente nell’orofaringe di ratti sani. Epidemie sono state associate all’ingestione di latte non pastorizzato contaminato da S. moniliformis (febbre di Haverhill), ma l’infezione è abitualmente conseguenza del morso di un ratto o di un topo selvatici; sono stati sospettati anche le donnole e altri roditori.

La ferita primaria guarisce prontamente, ma dopo il periodo di incubazione di 1-22 gg (solitamente < 10) si manifesta improvvisamente una sindrome simil-virale con brividi, febbre, vomito, cefalea e dolore alla schiena e alle articolazioni. Nella maggior parte dei pazienti compare in circa 3 gg, un’eruzione petecchiale morbilliforme alle mani e ai piedi. La poliartralgia o l’artrite, che spesso interessano asimmetricamente le grosse articolazioni, in molti pazienti si manifestano entro 1 settimana e in mancanza di terapia possono permanere per diversi giorni o mesi. La EB e gli ascessi cerebrali o di altri tessuti sono complicanze rare, ma gravi. Alcuni pazienti hanno un versamento pericardico e liquido amniotico infetti.

La diagnosi viene confermata dall’isolamento del microrganismo dal sangue o dal liquido articolare. Durante la 2a o la 3a sett. si rinvengono agglutinine dosabili che sono importanti dal punto di vista diagnostico, se il loro titolo aumenta. La conta dei GB va da 6000 a 30000/ml. Anche se la forma streptobacillare si distingue abitualmente su base clinica dalla forma spirillare, può essere confusa con la febbre delle montagne rocciose, con l’infezione da virus coxsachie B e con la meningococcemia.

La terapia consiste in procaina penicillina G 1,2 milioni U/die IM o in penicillina V 2 g/die PO per 7-10 gg. Nei pazienti allergici alla penicillina può essere utilizzata eritromicina 2 g/die PO.

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FEBBRE SPIRILLARE DA MORSO DI RATTO

(Sodoku)

Febbre da morso di ratto provocata dallo Spirillum minus.

L’infezione da S. minus si acquisisce col morso di un ratto o, talvolta, di un topo. La ferita di regola guarisce prontamente ma nella sede del morso, dopo un periodo di incubazione di 4-28 gg (solitamente > 10), ricompare l’infiammazione accompagnata da febbre ricorrente e da linfoadenite regionale. Talvolta si presenta un’eruzione roseolo-orticarioide, ma meno evidente dell’eruzione streptobacillare. La febbre è frequentemente accompagnata da sintomi sistemici, l’artrite è però rara.

La diagnosi si formula in base alla dimostrazione dello spirillo negli strisci di sangue o nelle biopsie tissutali dalle lesioni o dai linfonodi oppure mediante colorazione di Giemsa o esame in campo oscuro del sangue di topi inoculati. La conta dei GB va da 5000 a 30000/ml. Nella metà dei pazienti si ha una falsa positività del test VDRL. La malattia può facilmente essere confusa con la malaria, la menigococcemia o con l’infezione da Borrelia recurrentis, tutte caratterizzate da febbre ricorrente. L’artrite è rara, ma nei pazienti non trattati si ripresentano cicli febbrili di 2-4 gg per 4-8 sett., con rari casi in cui gli episodi febbrili si ripresentano per oltre un anno.

La terapia è costituita da procaina penicillina G (1,2 milioni U/die) IM o penicillina V 500 mg PO qid. Nei pazienti allergici alla penicillina può essere utilizzata tetraciclina 500 mg PO qid. La durata del trattamento deve essere di 14 giorni; se è presente endocardite è necessario un corso terapeutico più lungo e si deve iniziare con una terapia parenterale.

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