Le amebe generalmente vivono libere nel terreno o nell’acqua ma possono infettare gli uomini e causare malattie importanti.
Quando un’ameba del genere Naegleria o Acanthamoeba penetra attraverso la lamina cribiforme può causare una meningoencefalite fulminante e rapidamente fatale o una forma meno sintomatica di meningoencefalite cronica granulomatosa. La diagnosi è suggerita da una storia di nuoto in fiumi, stagni o laghi ed è confermata dal rinvenimento di amebe (mobili) nel LCR o nel tessuto cerebrale. Occasionalmente il trattamento con amfotericina B, miconazolo o rifampicina può portare a guarigione.
L’Acanthamoeba sp può causare una cheratite di solito cronica e progressivamente distruttiva. La lesione, dolente, consiste in un’uveite anteriore, in erosioni sclerali e in cheratite stromale, spesso a forma di anello. I fattori di rischio includono l’uso di lenti a contatto, traumi corneali minori e l’esposizione a polvere potenzialmente infetta o ad acqua proveniente dal rubinetto dell’acqua calda o a soluzioni saline usate per pulire le lenti a contatto. La diagnosi può essere fatta esaminando raschiati corneali colorate con Giemsa, tricromico o con specifici anticorpi monoclonali o ponendo in coltura lacrime o raschiati corneali. Le lesioni devono essere differenziate da quelle causate dall’Herpes simplex. È necessaria la disinfezione a caldo delle lenti a contatto per prevenire la cheratite amebica. Il miconazolo topico o la propamidina isetionato, da sola o combinata con l’itraconazolo orale o con pomata topica di neomicina-polimixina-gramicidina, può arrestare le lesioni, ma per ristabilire la visione normale può rendersi necessaria la cheratoplastica o il trapianto corneale.