13. MALATTIE INFETTIVE

161. INFEZIONI PARASSITARIE

PROTOZOI INTESTINALI

GIARDIASI

Infezione dell’intestino tenue da parte di un protozoo flagellato, la Giardia lamblia, che può essere asintomatica o causare manifestazioni cliniche che vanno dalla flatulenza intermittente al malassorbimento cronico.

Sommario:

Eziologia e patogenesi
Sintomi e segni
Diagnosi
Prevenzione
Terapia


Eziologia e patogenesi

I trofozoiti di Giardia si attaccano in modo deciso alla mucosa duodenale e prossimale del digiuno e si moltiplicano per fissione binaria. Gli organismi rilasciati si trasformano rapidamente in cisti resistenti nell’ambiente che sono eliminate con le feci e diffuse per via oro-fecale. La trasmissione tramite l’acqua è la fonte maggiore di giardiasi. La trasmissione può anche verificarsi per contatto diretto interpersonale, specialmente in istituti psichiatrici, in centri diurni o tra partner sessuali. La filtrazione dell’acqua attraverso il terreno rimuove le cisti di Giardia, anche se queste rimangono vitali sulla superficie dell’acqua e sono resistenti ai livelli ordinari di clorazione. Oltre all’uomo, possono fungere da serbatoi anche gli animali selvatici. Perciò anche i ruscelli di montagna come gli acquedotti urbani clorati ma poco filtrati sono stati implicati nelle epidemie originate dall’acqua.

L’infezione si verifica su scala mondiale, specialmente tra i bambini e dove i livelli di igiene sono scarse. Negli USA la giardiasi è una delle più comuni infezioni intestinali; i tassi di infestazione sono alti tra i visitatori di numerosi paesi, tra i maschi omosessuali promiscui e nei pazienti affetti da sindrome di dumping, pancreatite cronica o ipogammaglobulinemia.

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Sintomi e segni

La maggior parte dei casi è asintomatica. Tuttavia, queste persone eliminano cisti infettive e necessitano di trattamento. I sintomi di una giardiasi acuta generalmente appaiono da 1 a 3 sett. dopo l’infezione. I sintomi sono di solito moderati e includono diarrea acquosa maleodorante, crampi addominali e distensione, flatulenza ed eruttazione, nausea intermittente e dolore epigastrico. Possono essere presenti febbre bassa, brividi, malessere e cefalea. Il malassorbimento dei grassi e degli zuccheri può portare a una significativa perdita di peso nei casi gravi. Sangue e muco non sono di solito presenti nelle feci.

La fase cronica può seguire o verificarsi senza una malattia acuta. Predomina un quadro caratterizzato da emissione di feci poco formate e maleodoranti, distensione addominale e flatulenza maleodorante. La giardiasi cronica occasionalmente è causa di mancata crescita nei bambini.

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Diagnosi

La diagnosi è resa possibile dall’evidenziazione nelle feci dei caratteristici trofozoiti o delle cisti. Questi sono facilmente rinvenuti nelle infezioni acute, ma l’eliminazione del parassita è intermittente e a bassi livelli nella infezione cronica. La diagnosi può richiedere perciò ripetuti esami delle feci o l’esame del contenuto dell’intestino superiore ottenuto con una striscia di nylon o per aspirazione endoscopica. Per l’evidenziazione dei parassiti o dei loro antigeni sono disponibili test di immunofluorescenza ed ELISA. Sonde specifiche di DNA sono in fase di studio.

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Prevenzione

La scrupolosa igiene personale può prevenire la trasmissione interpersonale. Il trattamento dei portatori sani riduce la diffusione dell’infezione, ma se il trattamento dei bambini asintomatici infetti negli asili nido sia conveniente rimane poco chiaro. L’acqua può essere decontaminata mediante ebollizione o riscaldandola ad almeno 70°C per 10 min. Le cisti di Giardia resistono ai livelli ordinari di clorazione dell’acqua per essere efficace la disinfezione basata su iodio deve essere effettuata per almeno 8 h. Alcuni dispositivi di filtrazione possono rimuovere le cisti di Giardia dall’acqua contaminata.

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Terapia

Il metronidazolo orale (250 mg tid per 5 giorni negli adulti; 15 mg/kg/die in tre dosi frazionate per 5 giorni nei bambini) è efficace, ma non è al momento autorizzato negli USA per l’uso nella giardiasi. Gli effetti collaterali includono nausea, cefalea e, meno comunemente, urine scure, parestesia e vertigini. La chinacrina orale (100 mg tid per 5 giorni negli adulti; 2 mg/kg tid [fino a un massimo di 300 mg/die] per 5 giorni nei bambini) è molto efficace ma può produrre disturbi gastrointestinali, vertigini, cefalea e, raramente, dermatite esfoliativa e psicosi tossica. Da tempo non è disponibile negli USA. Il furazolidone orale (100 mg qid per 7-10 giorni negli adulti 6 mg/kg/ die in 4 dosi frazionate per 7-10 giorni nei bambini) è meno efficace della chinacrina e del metronidazolo ma è disponibile come sospensione, utile quindi con i bambini.

I familiari o i partner sessuali del paziente vanno esaminati e curati se colpiti dalla giardiasi. La terapia durante la gravidanza deve essere evitata; se possibile, il metronidazolo non deve essere somministrato a donne in gravidanza. Se la terapia non può essere ritardata a causa di sintomi gravi, può essere usato un aminoglicoside non assorbibile come la paromomicina (25-35 mg/kg/ die per via orale in 3 dosi frazionate per 7 giorni).

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