13. MALATTIE INFETTIVE

161. INFEZIONI PARASSITARIE

CESTODI (VERMI A NASTRO)

MALATTIA IDATIDEA

(Infezione da Echinococcus granulosus; echinococcosi)

Infezione da larva di Echinococcus granulosus che può causare cisti nel fegato e in altri organi.

Sommario:

Eziologia e patogenesi
Sintomi e segni
Diagnosi
Prevenzione e terapia


Eziologia e patogenesi

Le uova presenti nelle feci di cani, lupi e altri canidi vengono ingerite da animali erbivori (come la pecora o l’alce) o dall’uomo. Le oncosfere penetrano nella parete intestinale, migrano per via ematica e si localizzano nel fegato, nei polmoni e, meno frequentemente, nel cervello, nelle ossa e in altri organi. La larva si sviluppa lentamente (generalmente nell’arco di molti anni) fino a formare una grande lesione uniloculare ripiena di fluido, la cisti idatidea. Capsule proligere fuoriescono da queste cisti; all’interno di queste capsule vi sono numerosi piccoli scolici infettivi. Grandi cisti possono contenere vari litri di fluido idatideo altamente antigenico insieme a milioni di scolici. Le cisti figlie talora si formano all’interno o al di fuori di cisti primarie.

La malattia è comune nelle zone di allevamento di pecore nel Mediterraneo, nel Medio Oriente, in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Sud America. Esistono altri focolai in alcune regioni del Canada, dell’Alaska e della California.

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Sintomi e segni

La maggior parte delle infezioni si acquisisce nell’infanzia ma, a parte i casi in cui le cisti si localizzano in organi vitali, segni clinici possono non comparire per decenni. Segni e sintomi sono simili a quelli che si verificano in presenza di lesioni occupanti spazio. La maggior parte delle cisti si rinviene nel fegato, dove, provoca infine dolore addominale o una massa palpabile. Può esserci ittero in caso di ostruzione di un dotto biliare. La rottura in un dotto biliare, in una cavità addominale o peritoneale o nei polmoni può provocare febbre, orticaria oppure una grave reazione anafilattica. Gli scolici liberati possono provocare infestazione metastatica. Le cisti polmonari vengono scoperte abitualmente mediante radiografie di routine. Alcune si rompono, provocando tosse, dolore toracico ed emottisi. Può essere presente eosinofilia.

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Diagnosi

Qualora siano presenti cisti figlie, le immagini ottenute con la TC e l’ecografia possono essere patognomoniche, ma le semplici cisti idatidee sono difficili da differenziare da una semplice cisti epiteliale. La presenza di sabbia idatidea (costituita da detriti di vecchi scolici e resti di uncini) nelle cisti fluide è diagnostica. L’rx torace può evidenziare masse polmonari rotonde, spesso irregolari, a densità uniforme. Il test cutaneo di Casoni è spesso positivo, ma manca di sensibilità e di specificità. I test sierologici sono spesso positivi. Il riscontro di anticorpi verso l’antigene echinococcico arc 5 o la dimostrazione di tipiche bande con tecnica immunoblot sono altamente specifiche.

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Prevenzione e terapia

L’infezione può essere prevenuta impedendo che i cani si alimentino con selvaggina infetta e non permettendo ai cani di mangiare carcasse e frattaglie di pecora. Nelle zone di allevamento degli ovini bisogna sverminare ripetutamente i cani.

Un’attenta chirurgia, talora per via laparoscopica, è il trattamento di scelta. Alcuni centri stanno ora mettendo a punto una tecnica di aspirazione percutanea una tecnica TC guidata seguita da instillazione di agenti scolicidi e riaspirazione (la tecnica PAIR). L’albendazolo (400 mg bid PO per 28 giorni, 15 mg/kg/die nei bambini) può sopprimere la crescita o uccidere le cisti ed è indicata per casi inoperabili o nei casi di aspirazione intraoperatoria di cisti per prevenire infezioni metastatiche.

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