13. MALATTIE INFETTIVE

162. MALATTIE VIRALI

MALATTIE VIRALI RESPIRATORIE

VIRUS PARAINFLUENZALI

Tre virus, strettamente correlati, che provocano molte malattie respiratorie che vanno dal comune raffreddore fino alla polmonite simil influenzale, con il mal di gola febbrile quale manifestazione grave più comune.

Sommario:

Introduzione
Epidemiologia
Sintomi, segni e complicanze
Diagnosi
Prognosi, profilassi e terapia


I virus parainfluenzali sono paramixovirus di tipo 1, 2, 3 e 4. I tipi sono simili dal punto di vista strutturale e biologico, ma tendono a provocare malattie di diversa gravità anche se possiedono antigeni comuni, come indicato dalle risposte crociate anticorpali. Il tipo 4 ha una reattività crociata antigenica con la parotite.

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Epidemiologia

Le infezioni da virus parainfluenzali (in particolare di tipo 3) si verificano durante tutto l’anno. Il croup o la laringotracheobronchite (tipi 1 e 2) provocano epidemie nei bambini in autunno e sono più preoccupanti delle malattie respiratorie generalmente lievi durante le reinfezioni. L’immunità quasi universale che si riscontra negli adulti determina una ridotta gravità della malattia negli adulti e può essere utile nell’impedire la diffusione di virus parainfluenzali. Comunque, possono verificarsi infezioni secondarie e addirittura terziarie con lo stesso virus, in particolare per i virus parainfluenzali di tipo 1 e 3.

Le prime infezioni con i virus della parainfluenza, tipi 1 e 3, sono frequenti nella prima infanzia. Epidemie localizzate si verificano nei reparti maternità, nei reparti pediatrici, nelle scuole e nelle altre strutture che ospitano bambini. La malattia di tipo 3 è endemica, altamente contagiosa, si presenta in tutte le stagioni e colpisce un’alta proporzione di bambini nel primo anno di vita. Le malattie epidemiche causate dal virus parainfluenzale di tipo 1 o 2 tendono a verificarsi annualmente con ciascun tipo predominante ad anni alterni. La malattia di tipo 2 tende a essere più sporadica. I tipi 1, 2 e 3 possono circolare in una sola stagione autunnale. Il tipo 4 provoca una lieve malattia respiratoria.

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Sintomi, segni e complicanze

La malattia più comune provocata nei bambini è un’infezione respiratoria acuta febbrile che è clinicamente identica all’influenza o ad altre infezioni respiratorie virali che si presentano nello stesso gruppo di età. Il tempo di incubazione varia abbastanza e dipende in parte dal virus infettante: di solito 24-48 h per il virus della parainfluenza di tipo 3 e 4-5 gg per il tipo 1. L’esordio è caratterizzato da febbre e da coriza moderata. Il livello di malessere generale è in relazione diretta all’intensità della febbre. In molti casi la temperatura non supera i 38°C; in altri, invece, può raggiungere varie volte i 40°C. La febbre può scomparire rapidamente o protrarsi per 2-3 gg. In alcuni, specialmente coloro che hanno un interessamento delle basse vie respiratorie, può verificarsi una o più volte febbre della durata di  1 sett.

Nelle prime fasi della malattia si presentano spesso mal di gola moderato e tosse secca; in molti casi sono prominenti raucedine e laringo-tracheite: il croup (laringotracheobronchite acuta) è la più grave e pericolosa manifestazione del virus parainfluenzale nei bambini e spesso richiede l’ospedalizzazione (v. in Cap. 265).

La bronchite e la polmonite virale si manifestano spesso durante o dopo l’episodio iniziale acuto nei bambini e a volte negli adulti infettati con il tipo 3. La polmonite può essere rilevata tramite auscultazione di rantoli umidi in una o più aree polmonari, ma con maggiore certezza mediante una rx del torace. Le complicanze batteriche non sono frequenti. Comunque, come con altre infezioni respiratorie virali, possono verificarsi riacutizzazioni di stati asmatici o di bronchiti croniche (v. Croup in Infezioni virali nel Cap. 265).

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Diagnosi

Una diagnosi specifica non può essere posta su basi cliniche. Se indicati, l’isolamento e l’identificazione del virus possono essere effettuati tramite coltura tissutale per inoculazione. Gli Ag virali possono essere individuati nelle cellule infettate provenienti dal tratto respiratorio attraverso metodiche immunologiche e molecolari. I test di FC, di IEA e di neutralizzazione con campioni di siero in fase acuta e in fase di convalescenza possono confermare un’infezione parainfluenzale, ma le reazioni crociate sierologiche potranno rendere difficoltosa l’identificazione del virus parainfluenzale specifico senza isolamento del virus stesso.

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Prognosi, profilassi e terapia

Ad eccezione della laringo-tracheite infantile e della polmonite virale, le malattie provocate dai virus parainfluenzali, sebbene frequenti, sono solitamente lievi, autolimitate e di breve durata. La bronchite e la polmonite associate alle infezioni di tipo 3 provocano talvolta grave inabilità, ma sono raramente fatali.

Non esiste terapia specifica. Il riposo in un ambiente confortevole è il rimedio migliore. Se la febbre è alta o se i sintomi impediscono di dormire, il paracetamolo può recare sollievo. Se i bambini necessitano di antipiretici o di analgesici, il paracetamolo è preferibile all’aspirina, per evitare il rischio della sindrome di Reye durante l’influenza. In caso di necessità, la tosse può essere repressa con sintomatici (p. es., 1-1,5 mg/kg/die di destrometorfano PO in 6 dosi frazionate). Per la terapia della laringo-tracheite v. Croup in Infezioni virali nel Cap. 265.

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