13. MALATTIE INFETTIVE

162. MALATTIE VIRALI

MALATTIE VIRALI DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE

MALATTIE DA PRIONI

MALATTIA DI CREUTZFELDT-JACOB

Malattia lenta, progressiva del SNC, caratterizzata da ingravescente demenza e da attacchi mioclonici, che possono essere sia sporadici che familiari.

Sommario:

Eziologia ed epidemiologia
Sintomi, segni e prognosi
Prevenzione


Eziologia ed epidemiologia

Sebbene la malattia si presenti in tutte le parti del mondo, si conosce assai poco delle modalità di trasmissione. Essa generalmente colpisce adulti dell’età di 40-65 anni. La trasmissione interumana si è verificata inavvertitamente come risultato di alcune procedure mediche come durante i trapianti di cornea e di dura madre proveniente da cadaveri, forse durante i trapianti di fegato, con le emotrasfusioni e per il trattamento durante l’infanzia con l’ormone della crescita proveniente da ghiandole ipofisarie proveniente da cadaveri e mediante l’uso di elettrodi cerebrali contaminati. Sono state descritte due forme. La forma sporadica è più comune. La forma familiare è costituita da un tratto autosomico dominante ed è caratterizzata da un’età più precoce di esordio e da una più lunga durata della malattia. La malattia si presenta soprattutto negli adulti, con un picco di incidenza nell’ultima parte della 5o decennio di vita. L’agente infettivo può essere isolato dal tessuto nervoso e dal LCR. Esso è simile all’agente che provoca lo "scrapie" delle pecore. La malattia è stata trasmessa in via sperimentale.

La recente epidemia in Gran Bretagna di encefalopatia spongiforme bovina (malattia della mucca pazza) è ritenuta essere originata da mangimi ottenuti dalle carcasse di pecore morte o abbattute in quanto affette da scrapie. Recenti casi di malattia simile alla Creutzfeldt-Jakob nell’uomo sono state associate all’ingestione o al contatto con carne di manzo proveniente da bestiame infetto da encefalopatia spongiforme bovina. In questi casi la presentazione era anomala e consisteva in un’età molto precoce all’esordio seguita da una lenta progressione e da un più lungo decorso di malattia (in media, anni rispetto a mesi). Le manifestazioni, il decorso e i reperti istopatologici, in questi casi sono molto simili a quelli del kuru. Una definita correlazione tra carne di manzo contaminata e malattia nell’uomo non è stata effettuata.

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Sintomi, segni e prognosi

Solitamente l’insorgenza della malattia di Creutzfeldt-Jakob è graduale, presentandosi con una perdita di memoria che progredisce in settimane e mesi. Comunque, nel 10-20% dei casi, l’esordio si verifica nell’arco di giorni con scarsa o assente fase prodromica. In questi casi, il primo sintomo è generalmente un episodio di vertigine, visione offuscata o diplopia che rapidamente peggiora nell’arco di giorni. In entrambi i tipi di esordio, l’episodio iniziale è seguito da progressivi deficit mentali e quasi sempre conduce a una demenza globale, comunemente evidenziata da scarsa cura di sé, apatia o irritabilità. Alcuni pazienti lamentano affaticabilità frequente, sonnolenza, insonnia oppure altri disturbi del sonno. Possono essere presenti altre anomalie delle funzioni corticali elevate (p. es., afasia, aprassia, dislessia, disgrafia, agnosia, disorientamento destro-sinistro e noncuranza unilaterale).

Un mioclono provocato spesso da stimoli sensitivi appare di solito entro i primi 6 mesi. Si hanno anche disturbi cerebellari; è comune l’interessamento del tratto corticospinale, come dimostrato dai riflessi plantari estensori, dai cloni e dall’iperreflessia. In alcuni casi, è prevalente l’interessamento delle cellule delle corna anteriori, con atrofia muscolare e fascicolazioni. Possono presentarsi segni di interessamento dei nuclei della base, come ipocinesia, posture distoniche, rigidità "a ruota dentata", tremore e movimenti coreo-atetosici. In alcuni casi si sono notate paralisi di nervi cranici. Sono frequenti i disturbi oculari con difetti di campo visivo, diplopia, diminuzione od offuscamento della visione e agnosia visiva. La morte si ha dopo 3-12 mesi di malattia, spesso per complicanze polmonari; il decorso termina  2-5 anni nel 5-10% dei pazienti.

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Prevenzione

Per prevenire la trasmissione, bisogna porre cautela nella manipolazione dei liquidi e degli altri materiali di pazienti con sospetta malattia di Creutzfeldt-Jakob. I metodi standard di sterilizzazione, come l’esposizione alla formalina, sono inefficaci per l’inattivazione di agenti trasmissibili. Per la sterilizzazione si raccomandano il vapore in autoclave a 132°C per 1 h o l’immersione in idrossido di sodio al 4% o in una soluzione di ipoclorito di sodio al 10% per 1 h. La cute contaminata può essere disinfettata con un’esposizione di 5-10 min all’idrossido di sodio al 4%, seguita da un completo lavaggio con acqua.

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