13. MALATTIE INFETTIVE

164. MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE (STD)

(V. anche Cap. 163.)

GRANULOMA INGUINALE

(Donovanosi)

Trattasi di un’infezione trasmessa sessualmente, progressiva, della cute dei genitali causata da un batterio intracellulare, il Calymmatobacterium granulomatis.

Sommario:

Eziologia
Sintomi e segni
Diagnosi
Terapia


Eziologia

Il granuloma inguinale è molto raro nei climi temperati, ma è più frequente nelle aree tropicali e subtropicali. L’agente causale è un bacillo gram – intracellulare che si ritrova nelle cellule mononucleari, il C. granulomatis (in precedenza Donovania granulomatis), che non cresce nei comuni terreni di coltura.

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Sintomi e segni

Il periodo d’incubazione varia da 1 a 12 sett. La lesione iniziale è costituita da un nodulo indolore rosso-carne che si trasforma in una placca arrotondata, maleodorante, rilevata e vellutata. Le sedi dell’infezione negli uomini sono il pene, lo scroto, l’inguine e le cosce; nelle donne, la vulva, la vagina e il perineo; nei maschi omosessuali, l’ano e le natiche; il volto in entrambi i sessi. Non è presente linfoadenopatia e la malattia si diffonde per contiguità e per autoinfezione. Le lesioni progrediscono lentamente, ma alla fine possono ricoprire i genitali. La guarigione è lenta, con formazione di cicatrici. Frequenti sono le infezioni secondarie, che possono provocare abbondanti distruzioni tissutali. Talvolta si verifica una diffusione ematogena nelle ossa nelle articolazioni o nel fegato e nei casi trascurati possono seguire anemia, cachessia e morte.

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Diagnosi

Sono caratteristiche lesioni rosso carne, chiare, umide, soffici ed elevate. La diagnosi può essere confermata dall’esame microscopico, rilevando la presenza di corpi di Donovan (bacilli intracitoplasmatici nei macrofagi colorati con i preparati di Giemsa o di Wright) negli strisci eseguiti su materiale prelevato per raschiamento dei margini delle lesioni. I reperti bioptici delle lesioni contengono molte plasmacellule ma poche cellule mononucleate.

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Terapia

Tetracicline, macrolidi e trimetoprim-sulfametossazolo, sono stati usati con ottimi risultati, ma gli aminoglicosidi, i chinolonici e il cloramfenicolo sono anche essi efficaci. Gli schemi di terapia raccomandati sono: azitromicina 500 mg PO al giorno per 7 gg 1 g PO alla settimana per 4 sett., dossiclina 100 mg PO bid per 21 gg, eritromicina 800-1000 mg PO bid per 21 giorni o ceftriaxone 1 g IM o EV / die per 14 giorni. La terapia deve produrre risultati entro 7 gg anche se la guarigione di una malattia estesa può essere lenta e le lesioni possono recidivare, tanto da rendere necessario il prolungamento del trattamento. I soggetti che abbiano avuto contatti sessuali con i pazienti devono essere sottoposti a esame clinico allo scopo di evidenziare eventuali lesioni. I pazienti stessi andranno tenuti sotto controllo per almeno 6 mesi dopo una terapia apparentemente efficace. I pazienti con infezione da HIV possono richiedere un ciclo di trattamento più prolungato.

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