14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
168. CEFALEA
CEFALEA MUSCOLOTENSIVA
Cefalea che dura dai 30 minuti ai 7 giorni non pulsante, di grado lieve o moderato, bilaterale, non aggravata dall’esercizio fisico e non associata a nausea, vomito, fotofobia, rumore od odori.
La cefalea muscolotensiva può essere ritenuta come uno stato di iperalgesia cranica, con ridotta modulazione endogena del dolore e con aumentato potenziamento del dolore stesso. È dovuta a molti fattori; contribuiscono a essa un’emicrania concomitante, le alterazioni dell’umore, i disturbi del sonno e gli stati di ansia.
È utile il trattamento con blandi analgesici: il paracetamolo alla dose di 650 mg PO q 4 h, l’aspirina da 300 a 600 mg o altri FANS, come l’ibuprofene o il naprossene. Per la cefalea cronica o ricorrente, molti medici integrano empiricamente gli analgesici con antidepressivi triciclici (p. es., l’amitriptilina da 10 a 125 mg/die PO) o, talora, con le benzodiazepine (p. es., il diazepam da 2 a 5 mg PO qid), ma il loro uso regolare può causare assuefazione.
Come già detto, i pazienti più invalidati necessitano di un trattamento multidisciplinare. È essenziale individuare un’eventuale malattia concomitante. L’emicrania è spesso associata a cefalee muscolotensive croniche; le terapie pertanto si sovrappongono.
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