14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

173. DISTURBI DEL SONNO

Sono disturbi che colpiscono la capacità di rimanere svegli o di addormentarsi, che comprendono l’eccesso di sonno, oppure che si evidenziano con disturbi del comportamento associato al sonno.

(v. anche Problemi del sonno ed Enuresi notturna in Disturbi del Comportamento al Cap. 262).

Sebbene il sonno sia fondamentale per la sopravvivenza, il significato del suo contributo al mantenimento dell’omeostasi dell’organismo non è ancora stato chiarito. Esiste una grande variabilità individuale nella necessità di dormire; nei soggetti sani varia dalle 4 alle 10 h ogni 24 h. Vari fattori, compreso lo stato emozionale e l’età, influenzano la durata e l’adeguatezza del sonno.

I due tipi di sonno, Non Rapid Eye Movement (NREM) e Rapid Eye Movement (REM), presentano EEG caratteristici nonché altre variazioni, inclusi i movimenti oculari. Il sonno non REM (75-80% della durata totale del sonno) insorge normalmente nella fase iniziale del sonno, è caratterizzato all’EEG da onde lente (negli stadi dal 2 al 4) e varia in profondità dallo stadio 1 al 4 (il livello più profondo), con proporzionale difficoltà nel risveglio. Il tono muscolare, la PA, la frequenza cardiaca e respiratoria diminuiscono. Il sonno REM produce attività EEG rapida, a basso voltaggio. La frequenza e la profondità del respiro fluttuano e il tono muscolare si riduce ulteriormente. Durante una normale notte di sonno, il sonno REM segue il sonno NREM in ognuno dei 4-6 cicli di sonno (v. Fig. 173-1). La maggior parte dei sogni avviene durante il sonno REM; la maggior parte degli episodi di pavor nocturnus, di sonnambulismo e di parlare nel sonno, si verifica durante gli stadi 3 e 4 del sonno NREM.

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