14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

173. DISTURBI DEL SONNO

PARASONNIE

Il sonnambulismo consiste nel sedersi, camminare o avere altri comportamenti complessi durante il sonno; di solito gli occhi sono aperti ma senza la capacità del riconoscere. Questa condizione è più comune durante l’ultima infanzia e l’adolescenza. Il paziente può biascicare parole e imprecare per gli ostacoli o le scale che incontra. Non si associano sogni. Generalmente, il paziente non ricorda l’episodio. Il trattamento è rivolto a proteggere il soggetto da traumi, oltre che a rimuovere l’eventuale causa sottostante. Possono risultare utili le benzodiazepine, particolarmente il diazepam e l’alprazolam. Altri farmaci, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, possono essere presi in considerazione per i casi gravi refrattari alle benzodiazepine.

Il pavor nocturnus (episodi di paura, di urla notturne) è più frequente nei bambini che negli adulti ed è spesso accompagnato da attività deambulatoria durante il sonno. Insorge durante gli stadi NREM 3 e 4 del sonno. Negli adulti, il pavor nocturnus, è spesso associato a difficoltà psicologiche o all’alcolismo. Le benzodiazepine, a lunga o intermedia durata d’azione, come il diazepam, assunto al momento di coricarsi a dosi di 2-5 mg, può prevenire questo disturbo.

Gli incubi (sogni paurosi) colpiscono i bambini più frequentemente degli adulti. Si manifestano durante il sonno REM, di solito associati a febbre o affaticamento fisico eccessivo o dopo ingestione di alcol. Il trattamento è diretto alla rimozione della condizione di base.

La sindrome delle gambe senza riposo (restless legs syndrome) è un disturbo relativamente comune che si manifesta spesso appena prima dell’addormentamento, particolarmente tra le persone > 50 anni di età. La causa non è conosciuta, ma ³  1/3 delle persone affette dalla sindrome riportano casi simili nella storia familiare. Sensazioni disagevoli, difficili da descrivere, sono percepite nelle gambe e sono diminuite temporaneamente dal movimento. Il disagio del paziente e la perdita del sonno possono diventare gravi. Il trattamento può essere difficile e spesso richiede la prova di diversi farmaci e dosaggi. I farmaci di scelta sono l’agonista della dopamina pergolide e la carbidopa/levodopa. Altre scelte sono l’ossicodone, la carbamazepina e la gabapentina. Le benzodiazepine assunte alla sera prevengono il risveglio, ma non i movimenti notturni.

I crampi notturni alle gambe insorgono comunemente nei pazienti di mezza età altrimenti sani e negli anziani durante il sonno. Colpiscono il polpaccio e i muscoli del piede, provocando flessione plantare forzata del piede e dell’alluce. La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’assenza di segni obiettivi o di invalidità. Lo stiramento dei muscoli interessati per diversi minuti prima di dormire è spesso utile per prevenire i crampi. Lo stiramento immediato dopo l’insorgenza del crampo diminuisce abitualmente i sintomi e risulta preferibile alla terapia farmacologica empirica. Viene usato il solfato di chinina 200-300 mg prima di dormire, ma studi recenti indicano che esso non è efficace per i crampi notturni. Ad alte dosi, esso può provocare bocca amara, tinnito, arrossamenti cutanei, prurito e disturbi gastrointestinali e interagisce con molti altri farmaci. Supplementi di calcio (p. es., calcio gluconato 1-2 g bid) sono ben tollerati, ma la loro efficacia è dubbia. I farmaci assunti con il chinino e il calcio comprendono la difenidramina 5-100 mg alla sera, l’ossido di magnesio 100-200 mg bid e benzodiazepine a basse dosi. Tuttavia, con tutti questi farmaci, gli effetti tossici possono superare i benefici. La mexiletina 150 mg tid è talvolta efficace quando si sospetti l’aumentata irritabilità del motoneurone inferiore. L’eliminazione della caffeina e di altri stimolanti del simpatico può risultare utile.

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