14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

177. NEOPLASIE DEL SNC

(V. anche Cap. 89 e 142)

SINDROMI PARANEOPLASTICHE DEL SNC

Complicanze neurologiche a distanza di una neoplasia, in cui le alterazioni del sistema nervoso si sviluppano senza invasione diretta del tumore e in assenza di infezioni o di complicanze vascolari.

(v. anche Cap. 81 e in Complicanze al Cap. 142)

Sommario:

Introduzione
Sindromi specifiche

Tali sindromi si ritrovano in < 1% dei pazienti neoplastici e, nella maggior parte dei casi, in seguito a tumori (a piccole cellule) del polmone o dell’ovaio. Non sono limitate al sistema nervoso, ma lo coinvolgono frequentemente. L’eziologia è sconosciuta. È stato ipotizzato per alcune di queste sindromi un meccanismo autoimmunitario, in quanto in alcuni pazienti sono stati dimostrati anticorpi anti sistema nervoso. Le sindromi vengono classificate in base alla localizzazione.

Gli effetti centrali sono caratterizzati da demenza progressiva, alterazioni dell’umore, convulsioni e, meno frequentemente, da segni focali sensitivi o motori. Alcuni pazienti presentano agglomerati linfocitici a livello del lobo temporale medio (encefalite limbica), mentre altri presentano scarse anomalie. Le complicanze neurologiche periferiche comprendono deficit di forza (talvolta con sindrome di Eaton-Lambert) e neuropatie periferiche. La diagnosi è posta per esclusione, a meno che non si ritrovino i caratteristici auto-anticorpi nel siero o nel liquor. La diagnosi differenziale comprende i disturbi metabolici cerebrali, la carcinomatosi meningea, la leucoencefalopatia progressiva multifocale. Non esiste trattamento specifico, sebbene occasionalmente i pazienti migliorino dopo il trattamento della neoplasia.

Inizio Pagina

Sindromi specifiche

La degenerazione cerebellare subacuta, associata a neoplasia, ha un quadro clinico tipico, caratterizzato da una lenta insorgenza di atassia bilaterale delle braccia e delle gambe, disartria e, talvolta, vertigine e diplopia. I segni neurologici comprendono demenza, oftalmoplegia, nistagmo e segni estensori plantari. La malattia in genere progredisce per settimane o mesi e causa grave invalidità. La degenerazione cerebellare può precedere di settimane o anni la scoperta di una neoplasia; di norma, in alcuni pazienti, può essere dimostrata la presenza di anti-Yo, un auto-anticorpo circolante, specialmente nelle donne affette da carcinoma mammario od ovarico. La TAC o la RMN possono mostrare l’atrofia cerebellare, soprattutto nel livello avanzato di malattia. I reperti anatomopatologici sono caratterizzati da una notevole perdita di cellule sparse di Purkinje e da un accumulo a manicotto linfocitario nei vasi sanguigni profondi. L’esame del liquor presenta talvolta una lieve pleiocitosi linfocitica. Il trattamento è aspecifico, anche se possono esserci dei miglioramenti dopo un’efficace terapia antitumorale.

La neuropatia sensitiva paraneoplastica, con o senza encefalomielite, può accompagnare il carcinoma polmonare a piccole cellule. I sintomi consistono nella neuropatia sensitiva dolorosa, con perdita di tutti i tipi di sensibilità. La degenerazione cerebellare e le anomalie del tronco encefalico sono variabili. L’encefalite limbica insorge con ansia e depressione, comportando amnesia, agitazione, confusione, allucinazione e anomalie comportamentali. Alcuni pazienti presentano l’anti-Hu, un autoanticorpo circolante, nel siero e nel liquor. Non esiste trattamento conosciuto, ma occasionalmente i pazienti migliorano dopo il trattamento della patologia di base.

Opsoclono (spontanei e caotici movimenti oculari): si tratta di una rara sindrome cerebellare che può accompagnare il neuroblastoma infantile. Si associa ad atassia cerebellare e mioclono del tronco e degli arti. In questi pazienti si può talvolta isolare l’anti-Ri, un autoanticorpo circolante. La sindrome spesso risponde al trattamento antitumorale e agli ormoni corticosteroidei.

La neuropatia motoria subacuta è un raro disturbo che colpisce in genere i pazienti affetti da morbo di Hodgkin o altre varietà di linfomi. È caratterizzata da debolezza muscolare, senza dolore agli arti superiori. Le cellule delle corna anteriori sono degenerate. In genere il miglioramento spontaneo è frequente.

La mielopatia necrotica subacuta è rara. Insorge come una rapida perdita di fibre motorie e sensitive ascendenti a livello della materia grigia e bianca del midollo spinale. Conduce a paraplegia. Può essere effettuata una RMN per escludere una compressione epidurale da tumore metastatico, che rappresenta la causa più comune di disturbo ingravescente midollare nei pazienti affetti da neoplasia. La RMN può rivelare la lesione necrotica del midollo spinale.

La neuropatia periferica rappresenta l’effetto a distanza più frequente prodotto dal cancro sul sistema nervoso periferico. Consiste abitualmente in una polineuropatia sensitivo-motoria distale che produce lieve deficit di forza, ipoestesia e assenza dei riflessi distali. La sindrome non è distinguibile da quella che accompagna molte patologie croniche. Può essere causata da malnutrizione, ma risponde poco alla terapia nutrizionale. La neuropatia sensitiva subacuta è una neuropatia più specifica ma rara. I gangli delle radici dorsali degenerano e si sviluppa un’ipoestesia progressiva, con atassia, ma lieve deficit di forza; tale quadro può essere invalidante. L’anti-Hu, un autoanticorpo, è rilevabile nel siero di alcuni pazienti affetti da cancro polmonare e affetti da tale complicanza. Non esistono terapie. La sindrome di Guillain-Barré è più frequente nei pazienti affetti da morbo di Hodgkin rispetto alla popolazione generale.

La sindrome di Eaton-Lambert è una sindrome miasteniforme immuno-mediata, con deficit di forza che colpisce solitamente gli arti e risparmia i muscoli oculari. È di tipo presinaptico, conseguente alla compromissione del rilascio di acetilcolina dai terminali nervosi. Un anticorpo IgG sembra avere un ruolo nell’ezio-patogenesi. La sindrome può precedere, essere contemporanea o svilupparsi dopo la diagnosi di cancro. Insorge in genere in uomini affetti da tumori intratoracici (il 70% ha un carcinoma polmonare a piccole cellule). I segni clinici consistono in affaticabilità, astenia, talvolta dolore a livello della muscolatura prossimale degli arti, parestesie periferiche, secchezza delle fauci, impotenza e ptosi palpebrale. I riflessi osteotendinei profondi sono ridotti o assenti. La diagnosi è confermata dal rilievo di una risposta incrementale alla stimolazione ripetitiva del nervo, con aumento dell’ampiezza del potenziale d’azione muscolare > 200% a frequenze > 10 Hz. Il trattamento è innanzitutto diretto contro la patologia maligna sottostante e, in alcuni casi, induce la remissione. La guanidina (inizialmente 125 mg PO qid, poi in dosi gradualmente crescenti fino a un massimo di 35 mg/kg), favorisce il rilascio di acetilcolina e spesso diminuisce la sintomatologia, ma può deprimere la funzione epatica e midollare. I corticosteroidi e la plasmaferesi sono di beneficio per alcuni pazienti.

Si ritiene che l’incidenza della dermatomiosite e, in minor grado, della polimiosite (v. Cap. 50) sia maggiore nei pazienti neoplastici, soprattutto in quelli con età > 50 anni. Generalmente, insorge una progressiva debolezza dei muscoli prossimali, con segni di infiammazione e necrosi delle cellule muscolari. Si può sviluppare sulle guance un rash eritematoso a farfalla, di colorito scuro; può essere presente edema periorbitale. Può essere utile in questi casi la terapia corticosteroidea.

Inizio Pagina

-indietro- -ricerca- -indice sezione- -indice generale- -indice tabelle- -indice figure- -help-

Copyright © 2002 Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A. Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma - Tutti i diritti riservati.

Informativa sulla privacy