14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

183. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO

MALATTIE DELLE RADICI

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Diagnosi
Terapia

L’erniazione dei dischi intervertebrali (v. oltre), associata o meno alle malattie degenerative del midollo spinale, è la causa più comune delle sindromi radicolari. Anche l’AR o l’osteoartrosi, soprattutto se localizzate a livello cervicale o lombare, possono comprimere isolate radici nervose. Meno frequentemente, la meningite cronica, soprattutto quella carcinomatosa, provoca disfunzioni radicolari multiple, a chiazze. Anche gli ascessi epidurali, i tumori, i meningiomi spinali e i neurofibromi possono manifestarsi con una sintomatologia di tipo radicolare (v. Cap. 177). Il diabete mellito può provocare un dolore toracico o una radiculopatia degli arti. In genere, l’herpes zoster provoca una radiculopatia dolorosa con perdita di sensibilità di tipo dermatomerico, con il caratteristico rash e può anche esitare in una radiculopatia, con debolezza di tipo miotonico e con perdita dei riflessi.

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Sintomi e segni

Le patologie radicolari, che sono di solito secondarie a una compressione cronica o a un’invasione della radice spinale, danno luogo a una tipica sindrome radicolare, con dolore e deficit neurologico segmentale. L’interessamento della radice ventrale (motoria) causa perdita di forza e atrofia dei muscoli innervati dalla radice stessa. Le anomalie della radice dorsale (sensitiva) causano alterazioni della sensibilità con distribuzione di tipo dermatomerico. I corrispondenti riflessi osteo-tendinei sono diminuiti o assenti.

Le lesioni dovute a grandi masse occupanti spazio a livello cervicale, toracico o lombare, soprattutto nei pazienti con canale ristretto, possono comprimere sia la radice che il midollo spinale, dando luogo anche a una mielopatia.

Il dolore radicolare è aggravato dai movimenti della colonna vertebrale, dalla tosse, dagli starnuti o dalla manovra di Valsalva, che trasmette la pressione liquorale aumentata alla radice nervosa, attraverso lo spazio subaracnoideo. Il dolore derivante dall’interessamento delle ultime radici lombari e delle prime sacrali, che formano il nervo sciatico, si localizza alla natica, sulla faccia postero-laterale della coscia, del polpaccio e del piede (sciatica). Le lesioni estese nella regione lombosacrale interessano più radici della cauda equina, producendo sintomi e segni bilaterali agli arti e alterazioni delle funzioni sessuali e sfinteriche. Le lesioni toraciche causano diestesia a fascia distribuita al torace e attorno ai fianchi. Le sindromi cervicali danno dolore irradiato alla spalla, al braccio, alla mano o all’occipite, a seconda del livello interessato.

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Diagnosi

Le rx della colonna possono mostrare alterazioni artritiche o una patologia metastatica, mentre la TAC evidenzia le dimensioni del canale osseo e le eventuali infiltrazioni laterali. La RMN fornisce immagini eccellenti delle lesioni spinali e può sostituire la mielografia in molti casi. La citologia del liquor, il contenuto di glucoso, di proteine e l’esame colturale differenzieranno le meningiti neoplastiche dalle altre forme croniche; l’elettromiografia e i potenziali evocati localizzano il livello di compromissione e determinano la gravità della lesione radicolare. Nei muscoli innervati da una o più radici spinali, interessate dalla lesione, la velocità di conduzione appare normale, ma sono presenti l’attività spontanea (onde positive e fibrillazioni) e il diminuito reclutamento motorio. Dopo stimolazione ripetuta del nervo mediano, peroneo o tibiale posteriore, i potenziali evocati possono risultare ritardati a livello dell’ingresso della radice.

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Terapia

Miorilassanti, analgesici, la stimolazione nervosa transdermica o i rimedi topici possono diminuire la sintomatologia. Il trattamento specifico dipende dall’eziologia della radicolopatia. I pazienti con tumori epidurali o meningei possono essere trattati con radioterapia, a livello dei segmenti midollari interessati dalla lesione e mediante corticosteroidi (desametasone alla dose di 10 mg EV in bolo, seguiti da 4 mg ogni 6 h). Se i segni e i sintomi continuano a progredire, potrà essere richiesta la decompressione chirurgica. Se esiste compressione midollare dovuta a deformità ossea, sarà in genere necessario il trattamento chirurgico. Il metotrexato per via intratecale può essere usato per cercare di rallentare la progressione del tumore nei pazienti con localizzazione meningea diffusa. Gli ascessi epidurali e subdurali richiedono l’immediato drenaggio chirurgico e un trattamento antibiotico per 6-8 sett. Controlli più frequenti della glicemia favoriscono il trattamento dei sintomi da diabete mellito. Una forma di herpes zoster grave deve essere affrontata con farmaci antivirali (acyclovir, vidarabina). I corticosteroidi somministrati acutamente nei pazienti > 60 anni possono ridurre l’incidenza di nevralgie post-erpetiche. I meningiomi e i neurofibromi richiedono l’escissione chirurgica.

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