14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

184. PATOLOGIE MUSCOLARI

MIOPATIE

Vi rientrano le miopatie congenite e metaboliche, comprese le tesaurismosi glicogeniche e le miopatie mitocondriali.

Le miopatie congenite rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie che causano ipotonia nell’infanzia o deficit di forza e ritardato sviluppo motorio. Una forma autosomica dominante di miopatia nemalinica risulta legata al cromosoma 1 (gene dell’a-tropomiosina) e una forma recessiva al cromosoma 2. Altre forme sono causate da mutazioni nel gene del recettore della rianodina (il canale di rilascio del calcio del reticolo sarcoplasmatico) sul cromosoma 19q. Le anomalie scheletriche e le caratteristiche dismorfiche sono comuni. La diagnosi viene posta mediante l’esame istochimico e al microscopio elettronico di un campione di tessuto muscolare per l’individuazione delle alterazioni morfologiche.

Le miopatie mitocondriali variano da forme lievi di deficit di forza progressiva dei muscoli extraoculari fino a gravi, fatali miopatie infantili ed encefalomiopatie multisistemiche. Alcune sindromi sono state definite, con alcune sovrapposizioni tra loro. Sindromi definite che colpiscono il muscolo comprendono l’oftalmoplegia esterna progressiva, la sindrome di Kearns-Sayre (con oftalmoplegia, retinopatia pigmentosa, difetti di conduzione cardiaca, atassia cerebellare e sordità sensorineurale), la sindrome MELAS (Mitochondrial Encephalomyopathy, Lactic Acidosis, and ictus-like episodes), la sindrome MERFF (Myoclonic Epilepsy and Ragged Red Fibers), deficit di forza dei cingoli degli arti e miopatia infantile (benigna o grave e mortale). I campioni di biopsia muscolare con colorazione Gomori modificata mostrano le fibre rosse frastagliate per l’eccessivo accumulo di mitocondri. I difetti biochimici nel trasporto del substrato e della sua utilizzazione, del ciclo di Krebs, della fosforilazione ossidativa o della catena respiratoria sono individuabili. Numerose mutazioni puntiformi del DNA mitocondriale e delezioni sono state descritte, trasmesse mediante ereditarietà materna, con modalità non mendeliana. Sono presenti mutazioni negli enzimi mitocondriali a codificazione mitocondriale.

Le malattie da accumulo di glicogeno muscolare sono rare malattie autosomiche recessive caratterizzate da un accumulo abnorme di glicogeno nel muscolo scheletrico dovuto a uno specifico difetto biochimico del metabolismo dei carboidrati. Tali malattie possono essere clinicamente variabili come gravità (v. anche Malattie da accumulo di glicogeno al Cap. 269). Nella forma più grave, il deficit della maltasi acida, nella quale è assente la 1,4-glucosidasi (malattia di Pompe), si manifesta entro il primo anno di vita e ha un esito fatale entro il 2o anno; il glicogeno si accumula nel tessuto cardiaco, nel fegato, nei muscoli e nei nervi. In una forma meno grave, questo deficit può causare nei pazienti adulti una diminuzione prossimale di forza agli arti e al diaframma, con conseguente ipoventilazione. All’elettromiogramma sono osservabili le scariche miotoniche, ma la miotonia non si presenta a livello clinico. Altri deficit enzimatici (v. Tab. 269-4) causano crampi dolorosi dopo l’esercizio, seguiti da mioglobinuria. La diagnosi si basa sulla dimostrazione di specifiche anomalie enzimatiche e da un test ischemico. Per prevenire l’insufficienza renale durante gli episodi di mioglobinuria è importante controllare la diuresi. La maggior parte dei pazienti impara a limitare la propria attività e ad assumere liquidi dopo gli esercizi.

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