15. DISTURBI PSICHIATRICI

187. DISTURBI D'ANSIA

ATTACCHI DI PANICO E DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO

Sommario:

Introduzione
Sintomi, segni e diagnosi
Terapia


Gli attacchi di panico sono frequenti, dato che colpiscono ogni anno più di un terzo della popolazione. La maggior parte della persone guarisce senza terapia; una minoranza sviluppa un disturbo da attacchi di panico. Questo disturbo è raro, poiché colpisce meno dell’1% della popolazione secondo stime di prevalenza a 6 mesi. Di solito esordisce nella tarda adolescenza o nella prima età adulta e ha un’incidenza da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini.

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Sintomi, segni e diagnosi

L’attacco di panico comporta l’insorgenza improvvisa di almeno 4 dei 13 sintomi elencati nella Tab. 187-1. I sintomi devono raggiungere il culmine in 10 minuti e di solito scompaiono nell’arco di alcuni minuti, lasciando scarsi elementi all’osservazione del medico, tranne la paura del soggetto di avere un altro terrificante attacco di panico. Sebbene spiacevoli (a volte in grado estremo), gli attacchi di panico non sono pericolosi.

Possono manifestarsi in qualsiasi disturbo d’ansia, di solito in situazioni collegate alle caratteristiche centrali del disturbo (p. es., una persona con la fobia dei serpenti può andare in panico alla vista di un serpente). Una caratteristica distintiva del disturbo da attacchi di panico è che alcuni degli attacchi sono inaspettati o spontanei, almeno all’inizio. I soggetti con disturbo da attacchi di panico spesso si aspettano e hanno paura di avere un altro attacco (ansia anticipatoria) ed evitano i posti dove hanno avuto in precedenza il panico (agorafobia, v. oltre). Spesso temono di avere un pericoloso disturbo cardiaco, polmonare o cerebrale e si rivolgono al proprio medico di famiglia, allo specialista o al pronto soccorso per cercare aiuto. Tuttavia, in queste strutture spesso non viene posta la diagnosi corretta.

Alcuni soggetti con attacchi di panico ricorrenti, ansia anticipatoria ed evitamento guariscono senza trattamento, particolarmente se continuano a esporsi alle situazioni in cui si sono verificati gli attacchi di panico. Per altri, specialmente senza trattamento, il disturbo da attacchi di panico segue un decorso cronico oscillante.

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Terapia

Ai pazienti va detto che il disturbo deriva da una disfunzione che è al tempo stesso biologica e psicologica, e che la terapia farmacologica e quella comportamentale di solito aiutano a controllare i sintomi. Oltre alle informazioni circa il disturbo e il relativo trattamento, il medico può fornire una realistica speranza di miglioramento e un sostegno basato su un rapporto di fiducia con il paziente. La psicoterapia di sostegno è parte integrante del trattamento di tutti i disturbi d’ansia. La terapia individuale, di gruppo e familiare può aiutare a risolvere i problemi associati a un disturbo di lunga data.

I farmaci, come gli antidepressivi e le benzodiazepine, possono prevenire o ridurre grandemente l’ansia anticipatoria, l’evitamento fobico e la frequenza e intensità degli attacchi di panico. Numerose classi di antidepressivi (i triciclici, gli inibitori delle monoaminossidasi e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono efficaci. Gli antidepressivi più recenti, come la mirtazapina, il nefazodone e la venlafaxina, fanno ben sperare per il trattamento del disturbo da attacchi di panico. Le benzodiazepine (v. Tab. 187-2) hanno un effetto più rapido degli antidepressivi ma hanno maggiore probabilità di indurre dipendenza fisica ed effetti collaterali, come sonnolenza, atassia e problemi di memoria. Il trattamento farmacologico deve essere a lungo termine, perché quando i farmaci vengono sospesi, spesso gli attacchi di panico recidivano.

La terapia di esposizione, un tipo di terapia comportamentale in cui il paziente viene messo a confronto con ciò di cui ha paura, spesso aiuta a ridurre tale paura. Per esempio, ai pazienti che hanno paura di svenire viene chiesto di roteare su una sedia o di iperventilare fino a sentirsi svenire, per apprendere così che non perderanno i sensi quando avranno questo sintomo nel corso di un attacco di panico. Una respirazione lenta e superficiale (controllo respiratorio) aiuta a padroneggiare l’iperventilazione. Anche la psicoterapia cognitiva, in cui vengono trattati i pensieri distorti e le convinzioni erronee, può essere efficace.

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