15. DISTURBI PSICHIATRICI

188. DISTURBI DISSOCIATIVI

FUGA DISSOCIATIVA

Uno o più episodi di amnesia in cui si manifesta un’incapacità di ricordare una parte o la totalità del proprio passato, nonché la perdita della propria identità o la formazione di un’identità nuova, insieme a un’improvvisa, inaspettata e afinalistica fuga da casa.

Sommario:

Introduzione
Eziologia
Sintomi e diagnosi
Prognosi e terapia


La fuga può durare da alcune ore a sett. o mesi, occasionalmente più a lungo. Durante la fuga, il soggetto può sembrare normale e non attrarre l’attenzione. Può assumere un nome, un’identità e un domicilio nuovi e può intraprendere interazioni sociali complesse. Tuttavia, a un certo punto, i dubbi sulla propria identità o il ritorno all’identità originale possono dare al soggetto la consapevolezza dell’amnesia o provocargli disagio.

La prevalenza della fuga dissociativa è stata stimata allo 0,2%, ma è molto più frequente in concomitanza di guerre, incidenti e disastri naturali. I soggetti con disturbo dissociativo dell’identità (v. oltre) spesso manifestano comportamenti di fuga.

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Eziologia

Le cause sono simili a quelle dell’amnesia dissociativa (v. sopra), con alcuni fattori addizionali. La fuga viene spesso ritenuta una simulazione, perché può sottrarre il soggetto alla responsabilità delle proprie azioni, può liberarlo da determinate responsabilità, oppure può ridurre la sua esposizione a un rischio (come l’assegnazione a un lavoro pericoloso). Molte fughe rappresentano la soddisfazione di un desiderio nascosto. Per esempio, un dirigente con problemi finanziari può abbandonare la sua vita frenetica e andare a vivere come contadino in campagna. La fuga può sottrarre il paziente a una situazione imbarazzante o a uno stress intollerabile, oppure può essere legata a problemi di rifiuto o separazione. Per esempio, la fuga può in realtà voler dire: "Non sono io quello che ha scoperto che la propria moglie è infedele". Alcune fughe sembrano proteggere il soggetto da impulsi di suicidio o di omicidio.

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Sintomi e diagnosi

Il soggetto spesso non ha sintomi, oppure è solo lievemente confuso durante la fuga. Tuttavia, al termine della fuga possono comparire depressione, sconforto, afflizione, vergogna, conflittualità intensa e impulsi di suicidio o aggressivi (il soggetto, cioè, deve affrontare ciò da cui è fuggito. L’impossibilità di ricordare gli eventi della fuga può causare confusione, disagio o persino terrore.

Una fuga viene riconosciuta di rado mentre è in corso. Viene sospettata quando un soggetto appare confuso circa la propria identità o perplesso sul proprio passato, oppure polemizza quando gli viene contestata la sua nuova identità o l’assenza di un’identità. A volte la fuga non può essere diagnosticata fino a quando il soggetto non torna improvvisamente alla sua identità pre-fuga e si sente a disagio ritrovandosi in circostanze non familiari. La diagnosi viene di solito posta retrospettivamente, basandosi sull’anamnesi documentata delle circostanze precedenti il viaggio, sul viaggio stesso e sulla creazione di una vita parallela. Sebbene la fuga dissociativa possa recidivare, i pazienti con fughe frequenti ed evidenti di solito hanno un disturbo dissociativo dell’identità (v. oltre).

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Prognosi e terapia

La maggior parte delle fughe è breve e autolimitante. A meno che prima o durante la fuga non si sia verificato un comportamento che abbia le sue specifiche complicanze, la compromissione è di solito lieve e passeggera. Se la fuga è stata prolungata e vi sono complicanze rilevanti dovute al comportamento prima o dopo di essa, il soggetto può avere notevoli difficoltà (p. es., un soldato può essere accusato di diserzione e un soggetto che si sposa può diventare bigamo senza volerlo.

Nei rari casi in cui il soggetto è ancora in stato di fuga, è importante recuperare informazioni sulla sua vera identità (possibilmente con l’aiuto delle forze dell’ordine e del personale dei servizi sociali), ricostruire il motivo per cui tale identità è stata abbandonata e facilitarne la riacquisizione.

Il trattamento prevede i metodi usati per l’amnesia dissociativa (v. sopra), come l’ipnosi o il colloquio con induzione farmacologica. Tuttavia, gli sforzi per recuperare i ricordi del periodo di fuga spesso non hanno successo. Lo psichiatra può aiutare la persona a esplorare gli schemi interiori e interpersonali attraverso cui vengono gestiti i tipi di situazioni, di conflitti e di stati d’animo che hanno scatenato la fuga, per prevenire un ulteriore comportamento di questo tipo.

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