15. DISTURBI PSICHIATRICI

192. DISTURBI PSICOSESSUALI

DISFUNZIONI SESSUALI

Disturbi nella sequenza della reazione allo stimolo sessuale o dolore associato all’eccitazione o al rapporto sessuale.

(V. anche i Cap. 220 e 243).

Sommario:

Introduzione
Eziologia

Il buon funzionamento sessuale nell’uomo e nella donna dipende dalla sequenza di risposta allo stimolo sessuale, che consiste in una "posizione" mentale anticipatoria (stato di motivazione sessuale o stato di desiderio), in un’efficace reazione vasocongestizia (erezione nel maschio; tumescenza e lubrificazione nelle donne), nell’orgasmo e infine nella fase di risoluzione. Nel maschio, la sensazione di orgasmo comprende la fase di emissione seguita da quella dell’eiaculazione. L’emissione, mediata da contrazioni della prostata, delle vescivole seminali e dell’uretra, produce una sensazione di inevitabilità eiaculatoria. L’orgasmo nel sesso femminile è accompagnato da contrazioni (non sempre percepite soggettivamente come tali) dei muscoli che rivestono la parete del terzo esterno del canale vaginale. In entrambi i sessi, si realizzano spesso una tensione muscolare generalizzata, contrazioni del perineo e spinte pelviche involontarie (ogni 0,8 sec.). L’orgasmo è seguito dalla risoluzione (un senso di piacere generale, di benessere e di rilassamento muscolare). Durante tale fase, i maschi sono fisiologicamente refrattari a una nuova erezione e a un nuovo orgasmo per un periodo di tempo variabile, ma le donne possono essere in grado di rispondere quasi immediatamente a un’ulteriore stimolazione.

La sequenza di reazione allo stimolo sessuale è mediata da un’interrelazione delicata e bilanciata tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico. La vasocongestione è largamente mediata dalla via parasimpatica (colinergica), l’orgasmo è mediato prevalentemente dalla via simpatica (adrenergica). L’eiaculazione avviene quasi completamente per via simpatica; l’emissione coinvolge una stimolazione simpatica e parasimpatica. Queste risposte risultano facilmente inibite da influenze corticali o da alterati meccanismi ormonali, nervosi o vascolari. I bloccanti a e b-adrenergici possono desincronizzare l’emissione, l’eiaculazione e le contrazioni dei muscoli perineali che si manifestano durante l’orgasmo, e gli agonisti serotoninergici spesso interferiscono con il desiderio e l’orgasmo.

I disturbi della reazione sessuale possono coinvolgere una o più delle fasi del ciclo. Generalmente sono disturbati sia gli aspetti soggettivi del desiderio, dell’eccitazione e del piacere, che la componente oggettiva dell’atto, cioè vasocongestione e orgasmo, sebbene ciascun aspetto possa occasionalmente essere interessato in maniera isolata.

Le disfunzioni sessuali possono essere permanenti (nessuna prestazione sessuale efficace, a causa di conflitti intrapsichici) o secondarie (acquisite dopo un periodo di funzione normale), generalizzate o limitate ad alcune situazioni o partner, e infine totali o parziali.

La maggior parte dei pazienti riferisce ansia, senso di colpa, vergogna e frustrazione e molti sviluppano sintomi fisici. Sebbene la disfunzione si manifesti abitualmente durante l’attività sessuale con un partner, é utile indagare sulla funzione sessuale durante la masturbazione. Se questa non è colpita, la causa può attribuirsi a fattori interpersonali.

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Eziologia

Le disfunzioni permanenti e quelle acquisite possono avere cause simili. Di solito é presente una scarsa capacità di comunicazione con il partner.

I fattori psicologici comprendono rabbia verso il partner; paura dei genitali del partner, dell’intimità, di perdere il controllo, della dipendenza o della gravidanza; senso di colpa per il piacere, depressione; ansia causata da disaccordo coniugale, situazioni di vita stressanti, invecchiamento, ignoranza delle norme sessuali (p. es., frequenza e durata dei rapporti, sesso orale o altre pratiche sessuali) e infine credenze in miti sessuali (p. es., i supposti effetti deleteri della masturbazione, dell’isterectomia o della menopausa). Le cause immediate di ansia sono rappresentate da paura di insuccesso, dalle esigenze rispetto alla prestazione, all’auto-osservazione (osservazione della propria risposta fisica), da un eccessivo desiderio di piacere al partner, dall’evitamento del sesso o del parlare di temi sessuali. Tali fattori compromettono ulteriormente l’atto sessuale e la soddisfazione, e il continuo evitamento dell’attività sessuale con peggioramento della comunicazione crea un circolo vizioso.

I fattori inibitori correlati comprendono la scarsa conoscenza degli organi sessuali e delle loro funzioni (spesso perché ansia, vergogna o sensi di colpa ne hanno inibito l’apprendimento) eventi traumatici nell’infanzia o nell’adolescenza (p. es., incesto, stupro), sentimenti di inadeguatezza, educazione religiosa inappropriata, eccessivo pudore e avversione puritana ai rapporti sessuali.

Fattori situazionali, compreso il disaccordo coniugale, la noia o emozioni negative (p. es., rabbia, paura, vergogna, colpa), possono essere legate a un determinato luogo, tempo o partner.

I fattori fisici possono risiedere in un disturbo fisico oppure nell’uso di farmaci illegali o prescritti. Anche quando vengono identificati dei fattori fisici, sono quasi sempre presenti a complicare il quadro degli elementi psicogeni secondari.

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