15. DISTURBI PSICHIATRICI

195. USO E DIPENDENZA DA SOSTANZE

USO DI FENCICLIDINA

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Terapia

L’uso di fenciclidina (PCP) non è più così frequente in Nordamerica, sebbene non sia del tutto scomparso. Questa sostanza non è facilmente classificabile e viene considerata come distinta dagli allucinogeni. Possiede un numero sconcertante di effetti sul SNC e la sua neurofarmacologia è ancora poco conosciuta. La ketamina, un anestetico dissociativo correlato alla PCP, a volte viene usata in modo improprio.

La PCP, il cui nome é tratto da una sigla degli anni ‘60 (Peace Pill-Pillola della Pace), è stata introdotta alla fine degli anni ‘50 come anestetico nell’uomo perché é in grado di bloccare l’attenzione percettiva agli stimoli nocicettivi (anestesia dissociativa). Il suo uso è stato abbandonato perché i pazienti spesso manifestavano ansia grave, stati deliranti o una psicosi franca nel periodo postoperatorio. Non veniva riferito di pazienti violenti. In passato era disponibile come anestetico per uso veterinario, ma attualmente tutta la PCP da strada proviene dalla sintesi clandestina. Occasionalmente iniettata o ingerita, per lo più viene cosparsa su sostanze che vengono fumate (p. es., prezzemolo, foglie di menta, tabacco, marijuana) oppure viene combusta o inalata.

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Sintomi e segni

Alle dosi più basse si manifesta un’euforia con stordimento, sebbene questa sia spesso seguita da esplosioni d’ansia o da labilità dell’umore. Dosaggi più alti producono uno stato di ritiro catatonico, atassia, disartria, ipertono muscolare e scosse miocloniche. L’eccessiva salivazione distingue l’assunzione di PCP da quella di alte dosi di stimolanti del SNC (p. es., cocaina, amfetamina) che causano secchezza delle fauci. Spesso è presente un insolito nistagmo rotatorio e verticale, che é di ausilio alla diagnosi. Le condizioni cardiovascolari di solito non subiscono alterazioni. Con dosaggi molto alti possono manifestarsi coma, convulsioni e ipertensione grave; i decessi sono rari. Sono stati descritti stati psicotici prolungati dopo assunzione di PCP.

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Terapia

Il diazepam da 10 a 20 mg PO spesso è utile a ridurre l’ansia ed è di uso obbligato quando si manifestano crisi convulsive. Alcuni medici ritengono invece utile l’uso di aloperidolo. Sono stati inoltre descritti casi di ipotensione secondari all’uso di clorpromazina. In caso di ipertensione grave si può usare il diazossido. La PCP é altamente liposolubile e può restare nel SNC, assieme ai suoi metaboliti, per molto tempo. Poiché la PCP in soluzione è alcalina, ne vengono escrete ampie quantità nello stomaco, che vanno eliminate con lavande gastriche prolungate. Le lavande possono essere più efficaci se accompagnate da acidificazione con cloruro di ammonio (oppure con altro agente).

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