16. MALATTIE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE

198. TECNICHE DIAGNOSTICHE CARDIOVASCOLARI

TECNICHE INVASIVE

CATETERISMO ARTERIOSO

CATETERISMO DELL’ARTERIA POLMONARE

Sommario:

Introduzione
Procedura
Interpretazione dei dati
Complicanze e precauzioni


Nonostante l’ampio uso, non è stato dimostrato che i cateteri per l’arteria polmonare (cateteri con un palloncino terminale diretti dal flusso) riducano la morbilità e la mortalità. Diversi studi hanno riportato che l’utilizzo di questi cateteri modifica l’approccio terapeutico in solo il 50% dei pazienti. Nonostante questo, i dati ottenuti mediante cateterismo dell’arteria polmonare possono essere d’aiuto nella gestione di pazienti critici, se combinati con altri dati obiettivi e clinici. Possibili indicazioni per il cateterismo dell’arteria polmonare sono elencate nella Tab. 198-4.

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Procedura

Una volta che l’estremità del catetere ha raggiunto la VCS, la parziale insufflazione del palloncino di solito fa sì che il flusso ematico spinga ulteriormente avanti il catetere. La posizione della punta del catetere si determina di solito monitorando la pressione oppure, occasionalmente, tramite fluoroscopia. Un improvviso incremento della pressione sistolica fino a circa 30 mm Hg indica che si è entrati nel ventricolo destro; la pressione diastolica è simile a quella dell’atrio destro o della vena cava. Quando il catetere imbocca l’arteria polmonare, la pressione sistolica è simile a quella del ventricolo destro, ma la pressione diastolica è maggiore della pressione telediastolica del ventricolo destro o della pressione venosa centrale, vale a dire che la pressione differenziale è ridotta. Un ulteriore movimento del catetere spinge e blocca ("wedge") il palloncino in un’arteria polmonare distale. Una rx del torace conferma il corretto posizionamento del catetere.

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Interpretazione dei dati

Si possono studiare i valori pressori e la morfologia delle curve di pressione dell’atrio e del ventricolo destro e si può ricavare la gittata cardiaca prima di raggiungere l’arteria polmonare (v. Cateterismo Cardiaco, oltre).

Pressione dell’arteria polmonare: prima di gonfiare il palloncino, si misurano la pressione sistolica (normale, 15-30 mm Hg) e la pressione diastolica (normale, 5-13 mm Hg). C’è una buona corrispondenza fra la pressione diastolica e la pressione di incuneamento ("wedge"). La pressione diastolica può superare la pressione "wedge" quando le resistenze vascolari polmonari sono elevate a causa di patologia primitivamente polmonare (p. es., fibrosi polmonare, ipertensione polmonare).

Pressione di incuneamento dei capillari polmonari (pressione "wedge"): con il palloncino insufflato, la punta del catetere registra la pressione trasmessa dai capillari polmonari. La pressione di incuneamento ("wedge") dei capillari polmonari (PWAP) (valori normali 1-15 mm Hg) è equivalente alla pressione telediastolica del ventricolo sinistro (PTDVS) tranne che in presenza di stenosi mitralica; quando vengono utilizzate elevate pressioni positive tele-espiratorie (> 10 cm H20); quando si gonfia in modo eccessivo il palloncino nell’arteria polmonare; quando il catetere non viene posizionato correttamente; quando la pressione alveolare supera la pressione venosa polmonare o è presente una grave ipertensione polmonare che rende impossibile bloccare il palloncino.

Alterazioni della distensibilità del ventricolo sinistro (dovute p. es., a IMA, versamento pericardico o aumento del postcarico) modificano la relazione tra la PTDVS e il volume telediastolico del ventricolo sinistro (VTDVS). In questa situazione, né la PTDVS, né la PWAP riflettono in maniera affidabile il VTDVS (maggiore è la modificazione della distensibilità ventricolare sinistra, meno affidabile è la PWAP nel predire la funzione ventricolare sinistra). Il VTDVS può allora essere misurato direttamente a letto del paziente mediante tecniche radioisotopiche.

Ossigenazione del sangue venoso misto: il sangue venoso misto comprende il sangue refluo dalle vene cave superiore e inferiore che ha attraversato il cuore destro fino all’arteria polmonare. Tale sangue può essere campionato dalla parte distale del catetere posizionato in arteria polmonare, quando il palloncino è sgonfio. Cause di un ridotto contenuto di O2 nel sangue venoso misto comprendono l’anemia, le patologie polmonari, la carbossiemoglobinemia, la ridotta gittata cardiaca e l’aumento del fabbisogno metabolico dei tessuti. Il rapporto fra la SaO2 e la SaO2 meno la SmvO2 è un indice dell’adeguatezza del trasporto di O2. Il valore ideale di tale rapporto è di 4:1, mentre 2:1 è il valore minimo accettabile per mantenere il metabolismo aerobio. Sono disponibili cateteri a fibre ottiche per le arterie polmonari per il monitoraggio continuo del PmvO2.

Altre variabili: mediante cateterismo della arteria polmonare possono anche essere calcolate le resistenze vascolari polmonari e sistemiche e il lavoro d’eiezione del ventricolo sinistro (LEVS) e destro (LEVD). Dai valori di LEVS e di PWAP, rilevati durante e dopo infusione rapida di fluidi, sono state costruite curve di funzione miocardica tipo Starling. Tali curve possono riflettere la funzione cardiaca a diversi livelli di pressione di riempimento, sebbene la loro interpretazione sia spesso resa difficile da modificazioni non note della distensibilità cardiaca.

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Complicanze e Precauzioni

Complicanze specifiche o più comuni del cateterismo dell’arteria polmonare comprendono l’intrappolamento del catetere dovuto al suo attorcigliamento con formazione di un nodo all’interno del ventricolo destro (soprattutto in pazienti con insufficienza cardiaca, cardiomiopatie o elevate pressioni del piccolo circolo); le aritmie cardiache; l’infarto polmonare dovuto a un palloncino iperinsufflato o permanentemente bloccato; la perforazione dell’arteria polmonare; la perforazione intracardiaca; il danno valvolare e l’endocardite.

Le aritmie possono essere individuate mediante monitoraggio ECG durante e dopo l’inserzione. Il catetere deve essere mantenuto in posizione di cuneo per  30 s ogni insufflazione, per prevenire l’infarto e la perforazione dell’arteria polmonare e, eccetto che in situazioni d’emergenza, il profilo della coagulazione (tempo di protrombina [PT], tempo di tromboplastina parziale [PTT]) deve essere normale.

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