La vasculopatia, che colpisce cervello, cuore, reni, altri organi vitali e arti, rappresenta la principale causa di morbilità e mortalità negli USA e nella maggior parte dei Paesi occidentali. Nel 1994, negli USA si sono verificate quasi 1 milione di morti dovute a vasculopatia (il doppio che per il cancro e 10 volte di più che per incidenti). Nonostante la prevenzione e la terapia della malattia coronarica abbiano portato a una riduzione del 28,6% del tasso di mortalità corretto per età fra il 1984 e il 1994, la malattia coronarica e l’ictus ischemico insieme costituiscono la prima causa di morte nei Paesi industrializzati dell’Occidente e la loro prevalenza nel resto del mondo è in aumento.
La frequenza dei decessi per coronaropatia in uomini bianchi di età compresa tra 25 e 34 anni è di circa 1:10000; tale percentuale sale a quasi 1:100 tra i 55 e i 64 anni. Questa relazione con l’età può essere dovuta al tempo necessario affinché le lesioni si sviluppino o alla lunga durata di esposizione ai fattori di rischio. Tra i 35 e i 44 anni, la mortalità per malattia coronarica è di 6,1 volte superiore nel sesso maschile rispetto a quello femminile. Per ragioni sconosciute, la differenza fra i due sessi è meno evidente al di fuori della razza bianca.
L’aterosclerosi è la vasculopatia più frequente e più grave. Le forme non aterosclerotiche includono l’arteriolosclerosi e l’arteriosclerosi di Mönckeberg.