16. MALATTIE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE

201. ARTERIOSCLEROSI

ARTERIOSCLEROSI NON ATEROMATOSA

Nell’arteriosclerosi dell’aorta e dei suoi rami maggiori, con l’età si sviluppano fibrosi e un certo ispessimento intimale, con conseguente indebolimento e distruzione delle lamine elastiche. La media (lo strato di muscolatura liscia) va incontro a un certo grado di atrofia e il lume dell’aorta o di uno o più dei suoi rami aumenta (ectasia), con possibile formazione di un aneurisma. L’ipertensione gioca un ruolo di primo piano nell’aterosclerosi aortica e nella formazione di aneurismi. Un probabile danno intimale, l’ectasia e l’ulcerazione possono portare alla formazione di un trombo, con embolia oppure occlusione completa del vaso.

La perdita di elasticità di tutta la parete vasale può indebolire il vaso e predisporre all’infiltrazione di sangue lungo i piani laminari del vaso in un processo chiamato dissezione aortica (v. Cap. 211).

Con il termine di arteriolosclerosi, si indica l’ipertrofia della media e la fibrosi sottointimale con degenerazione ialina che si sviluppa nelle piccole arterie muscolari o nelle arteriole. L’ipertensione è un importante fattore predisponente.

Nell’arteriosclerosi di Mönckeberg (sclerosi calcifica della media), in una fase tardiva si verifica una degenerazione focale della muscolatura liscia della media, con calcificazioni focali e perfino formazione di tessuto osseo. A volte il vaso diventa, per tutto un tratto, un tubo rigido calcifico, senza riduzione del lume e con scarse conseguenze cliniche.

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