17. DISORDINI GENITOURINARI

223. DIALISI

Il processo di rimozione delle tossine direttamente dal sangue (emodialisi) o indirettamente mediante il liquido peritoneale (dialisi peritoneale) utilizzando la diffusione attraverso una membrana semimpermeabile o l’ultrafiltrazione.

L’emofiltrazione utilizza il trasporto convettivo di soluti per mezzo dell’ultrafiltrazione attraverso una membrana. L’emodiafiltrazione abbina la diffusione al trasporto convettivo. L’emoperfusione rimuove le sostanze tossiche facendo venire a contatto il sangue con materiale assorbente (di solito una resina o carbone attivato).

Le tecniche di dialisi e di emofiltrazione possono aiutare nel trattamento di alcuni dei problemi dell’insufficienza renale, ma non dei deficit endocrini (cioè deficit della produzione di eritropoietina e calcitriolo). L’acqua accumulata e il NaCl disciolto possono essere rimossi tramite ultrafiltrazione (idraulica nell’emodialisi e nell’emofiltrazione, osmotica nella dialisi peritoneale). Il bilancio omeostatico dei minerali (K, P, Mg e solfati) e la rimozione dei prodotti tossici finali del metabolismo dell’azoto (p. es., urea, creatinina, acido urico) possono essere realizzati tramite trasporto diffusivo o convettivo. La correzione dell’acidosi metabolica è realizzata tramite trasporto diffusivo di HCO3 o di precursori del HCO3 (acetato, lattato) nella tecnica dialitica, e tramite infusione di queste stesse sostanze nell’emofiltrazione.

Nell’insufficienza renale acuta (IRA) oligurica dovuta a necrosi tubulare acuta, la dialisi è spesso utilizzata in via profilattica a cadenze regolari fino alla fase di recupero quando BUN e creatininemia diminuiscono spontaneamente. Nell’insufficienza renale cronica (IRC), la dialisi viene iniziata quando la GFR scende sotto 10 ml/min/ 1,73 m2 ASC (15 ml/min/1,73 m2 ASC nei diabetici) o quando il paziente non riesce più a svolgere le attività quotidiane. Molti medici concordano che i sintomi dell’uremia (nausea, vomito, anoressia, astenia, sensorio obnubilato) e i segni (rumore di sfregamento pericardico, edema polmonare refrattario, acidosi metabolica, piede o polso cadente, asterixis) necessitano di dialisi urgente. Altre indicazioni alla dialisi comprendono: encefalopatia uremica, pericardite, acidosi metabolica intrattabile, iperidratazione e iperkaliemia potenzialmente fatale. I pazienti diabetici sembrano sviluppare sintomi e segni dell’uremia con livelli inferiori di creatininemia.

Un’accurata misura della GFR richiede l’effettuazione della clearance dell’inulina o dell’acido iotalamico, che sono difficili da eseguire, costosi e non facilmente disponibili. Tuttavia, la GFR può essere approssimata in pazienti con insufficienza renale avanzata facendo una media tra la clearance dell’urea (che da sola può sottostimare la GFR a causa del riassorbimento) e la creatinina clearance (che da sola può sovrastimare la GFR a causa della secrezione tubulare). La dialisi può essere adoperata come unica terapia dell’IRC o come terapia di supporto nelle fasi del trapianto renale.

Pazienti con insufficienza renale cronica stabile possono non aver bisogno di dialisi. Tuttavia, se una malattia intercorrente (p. es., una gastroenterite, un’insufficienza cardiaca, una sepsi, un’acidosi lattica) provoca uno scompenso acuto metabolico o circolatorio, le condizioni del paziente possono deteriorarsi improvvisamente ed è necessaria la dialisi. La dialisi può incidere anche negativamente sulla qualità di vita e alcuni pazienti scelgono di non sottoporvisi. Un intervento psicologico può essere d’aiuto in entrambe le situazioni.

Un’intossicazione acuta può richiedere la terapia dialitica (v. Cap. 307). La decisione di effettuare la dialisi dipende dalle caratteristiche cliniche e biochimiche dell’avvelenamento, dalla gravità dell’intossicazione, dalla possibilità di una lesione della via di escrezione, dalla capacità del veleno di essere metabolizzato in una forma più tossica (p. es., ossidazione di glicole etilenico ad acido ossalico) e dalla relazione tra tossicità e concentrazione ematica. L’emoperfusione è più efficace dell’emodialisi negli avvelenamenti da barbiturici, etclorovinolo, meprobomato, acetominofene, paraquat e glutetimmide.

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