17. DISORDINI GENITOURINARI 230. DISORDINI RENALI EREDITARI E CONGENITINEFROPATIE CISTICHE Malformazioni displasiche renali con cisti singole o multiple da < 1 cm a > 10 cm di diametro. NEFRONOFTISI E MALATTIA CISTICA MIDOLLARE Un gruppo di malattie cistiche geneticamente determinato, caratterizzato da compromissione cistica della midollare e dall’insorgenza insidiosa dell’uremia. La nefrononoftisi, ereditata come tratto autosomico recessivo, si manifesta di norma nei primi due decenni di vita. In alcuni pazienti, è associata a degenerazione retinica pigmentosa (la sindrome da displasia retinico-renale). La malattia cistica midollare, ereditata come tratto autosomico dominante, è simile come sintomatogia alla nefrononoftisi ma si presenta più tardi nel corso della vita. L’insufficienza renale terminale si verifica di solito tra i 20 e 50 anni. Circa il 15% dei casi non presenta nessuna storia familiare, suggerendo la presenza di una nuova mutazione sporadica o l’evenienza di una malattia autosomica recessiva soltanto in un bambino. I reni in tutte le varianti (v. Tab. 230-2) sono raggrinziti, con una corticale assottigliata e spesso affetta da alterazioni cistiche nella midollare circondata da tessuto cicatriziale e fibrosi interstiziale. La poliuria dovuta a un difetto di concentrazione renale, vasopressina-resistente, è spesso il sintomo più precoce. In alcuni pazienti una uremia non spiegabile costituisce il primo indizio. La perdita urinaria di Na si verifica frequentemente e in genere è tanto grave da richiedere l’assunzione di diverse centinaia di mEq/die di Na per prevenire la deplezione del volume extracellulare. Nei bambini sono comuni il ritardo di crescita e l’evidenza di malattia ossea. In molti pazienti questi problemi si sviluppano lentamente nell’arco di diversi anni e sono così ben compensati che non vengono riconosciuti come anormali sino a che non appaiono importanti sintomi uremici. Gli esami ematochimici evidenziano un’insufficienza renale cronica. La proteinuria è minima o assente e il sedimento urinario non è significativo. L’ecografia o l’urografia mostrano un contorno renale liscio e dimensioni normali o reni piccoli e, spesso, cisti multiple piccole e talvolta più grandi alla giunzione corticomidollare. La TC a scansioni sottili è ancora più sensibile, evidenziando cisti piccole come quelle di 5 mm di diametro. Poiché le cisti possono essere poche e piccole, possono passare inosservate in alcune o in tutte le indagini diagnostiche per immagini. La progressione della malattia è variabile in dipendenza dal grado della disfunzione renale all’esordio. Di solito, la progressione è lenta ma inesorabile. Quando sopraggiunge l’uremia, il suo trattamento è simile a quello effettuato per altre cause di insufficienza renale cronica (v. Cap. 222). Il trapianto può avere molto successo.
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