17. DISORDINI GENITOURINARI

233. NEOPLASIE GENITOURINARIE

(v. anche Cap. 142.)

CARCINOMA RENALE

(Ipernefroma; adenocarcinoma del rene)

Sommario:

Introduzione
Sintomi, segni e diagnosi
Prognosi e terapia


L’adenocarcinoma renale rappresenta circa il 2% dei tumori dell’età adulta. Il rapporto uomini:donne è valutato 3:2. La maggior parte dei tumori solidi renali è maligna.

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Sintomi, segni e diagnosi

L’ematuria, macroscopica o microscopica, è il più comune segno di esordio, seguita da dolore al fianco, massa palpabile e FOI. Talvolta si verifica ipertensione dovuta a ischemia segmentale o a compressione del peduncolo, e policitemia secondaria ad accresciuta attività dell’eritropoietina.

Il numero di carcinomi renali scoperti incidentalmente è in progressivo aumento a causa di un incrementato impiego dell’ecografia e della TC addominale. A volte, una neoplasia renale può essere sospettata in base al risultato di una scintigrafia ossea o renale. L’urografia endovenosa o l’ecografia confermano la presenza della massa e la TC fornisce informazioni riguardanti la sua densità, l’estensione locale e il coinvolgimento linfonodale e venoso. La RMN offre ulteriori informazioni riguardo l’estensione alle strutture adiacenti, particolarmente la vena renale e la vena cava e ha largamente sostituito la cavografia della cava inferiore. L’aortografia e l’arteriografia selettiva renale possono essere utilizzate per definire la natura del tumore renale e per fornire una descrizione più accurata del numero di arterie renali presenti e del disegno vascolare in preparazione all’intervento chirurgico, in particolare in caso di intervento che preveda di risparmiare il rene. È essenziale una rx del torace, poiché le metastasi polmonari si presentano frequentemente.

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Prognosi e terapia

Il carcinoma renale metastatizzato ha una prognosi infausta, poiché è radioresistente e i tradizionali farmaci chemioterapici, singolarmente o in combinazione, e i farmaci progestinici non sono efficaci. In alcuni pazienti, l’immunoterapia riduce le dimensioni del tumore e aumenta la sopravvivenza. L’impiego di interleuchina-2 è stato approvato per il carcinoma renale metastatizzato; si stanno studiando varie combinazione di questo farmaco e di altri agenti biologici. È estremamente rara la remissione spontanea delle lesioni metastatiche dopo nefrectomia che di per sé non giustifica tale intervento.

La nefrectomia radicale transaddominale con rimozione dei linfonodi regionali è il trattamento standard e offre una possibilità ragionevole di guarigione nei casi di tumore localizzato. La chirurgia nephron-sparing (nefrectomia parziale) può essere possibile e appropriata in alcuni pazienti, anche in pazienti selezionati con rene controlaterale normale. Il coinvolgimento neoplastico della vena renale e della vena cava, senza metastasi linfonodali e a distanza, costituisce uno stadio della malattia potenzialmente curabile chirurgicamente.

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