18. GINECOLOGIA E OSTETRICIA 242. MALATTIE DELLA MAMMELLAMALATTIE BENIGNE DELLA MAMMELLA MASTODINIA, CISTI, NODULI MULTIPLI La mastodinia, le cisti mammarie e la presenza di noduli multipli non classificabili sono condizioni frequenti che spesso si presentano insieme; nessuna di queste condizioni è di per sé anormale. La combinazione è frequentemente descritta con il termine unico di mastopatia fibrocistica, una condizione importante soprattutto per la modesta correlazione con il rischio di insorgenza di un cancro della mammella (v. oltre). Non ci sono prove che il trattamento della mastodinia, delle cisti o delle nodularità, riduca il rischio di insorgenza di un cancro della mammella. La mastodinia è la condizione mammaria benigna più comune. Nelle donne in pre-menopausa, il dolore si può manifestare in occasione del ciclo mestruale come una variante più intensa della sindrome premestruale. In alcuni casi il dolore è associato a delle cisti facilmente palpabili e può essere alleviato dall’aspirazione della cisti con un ago sottile. Il fluido aspirato non necessita di esame citologico nelle donne di età < 30 anni, ma se ne devono annotare il colore e la quantità così come la scomparsa o la recidiva della cisti dopo l’aspirazione. Un tumore nella parete di una cisti, sebbene estremamente raro, può essere sospettato se il liquido è ematico o si riforma rapidamente (entro 12 sett.) dopo l’aspirazione. In questi casi, l’intera cisti deve essere asportata. Le altre cause di mastodinia si pensa siano di natura ormonale. La riduzione dell’assunzione di sostanze contenenti metilxantina (p. es., il caffè) è inefficace. Nella maggior parte delle pazienti la mastodinia si risolve spontaneamente dopo mesi o anni. Il danazolo (un androgeno attenuato che ha, di solito, modesti effetti collaterali androgenici), 100-400 mg/die PO per 3-6 mesi, o il tamoxifene (un anti-estrogeno con pochi effetti collaterali) 10 mg bid PO per 3-6 mesi, possono migliorare la mastodinia. Poiché questi farmaci hanno effetti collaterali a lungo termine, il loro uso deve essere limitato a un breve periodo nelle pazienti con una sintomatologia particolarmente grave; il tamoxifene, probabilmente, può essere somministrato senza problemi, specialmente alle donne in post-menopausa, anche per 5 anni. Qualunque sanguinamento inspiegato deve essere studiato per escludere la presenza di un cancro dell’endometrio.
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