18. GINECOLOGIA E OSTETRICIA

249.GRAVIDANZA FISIOLOGICA, TRAVAGLIO E PARTO

Il primo segno della gravidanza e la prima ragione per cui la maggior parte delle donne in stato di gravidanza consulta un medico, è l’assenza di un ciclo mestruale. In una paziente che ha dei cicli in genere regolari ed è sessualmente attiva, l’assenza delle mestruazioni, protratta per  1 sett., è un segno presuntivo di gravidanza. Si possono, inoltre, notare ingorgo mammario e nausea, accompagnati occasionalmente dal vomito. Il turgore mammario è dovuto all’aumento dei livelli degli estrogeni (principalmente) e del progesterone ed è una continuazione della congestione mammaria premestruale. La nausea e il vomito possono essere causati dalle gonadotropine corioniche umane (hCG) e dagli estrogeni, che le cellule sinciziali della placenta iniziano a produrre in quantità crescenti già 10 giorni dopo il concepimento. Il corpo luteo dell’ovaio è stimolato dalle hCG a continuare a secernere alti livelli di estrogeni e di progesterone, per sostenere la gravidanza. Molte donne, in questo periodo, si sentono affaticate e qualche paziente nota un aumento di volume dell’addome (distensione).

L’epoca gestazionale è, in genere, calcolata in sett. a partire dal 1o giorno dell’ultima mestruazione. Quindi se i cicli della paziente erano regolari e se l’ovulazione è avvenuta al 14o giorno del ciclo, le date ostetriche sono più lunghe di 2 sett. rispetto a quelle embriologiche. Se i cicli sono irregolari, la differenza è maggiore o minore di 2 sett. In genere, 2 sett. dopo la mancata mestruazione, la paziente è considerata gravida di 6 sett. e l’utero è ingrandito in misura corrispondente.

La visita ginecologica rivela un aumento di volume dell’utero compatibile con la gravidanza. La cervice uterina è più soffice e l’utero è irregolarmente diminuito di consistenza e aumentato di volume. La cervice diventa, di solito, di colorito bluastro o rosso porpora, a causa dell’aumento del flusso ematico uterino.

Il test del sangue o delle urine risulta generalmente positivo. Il dosaggio immunoenzimatico delle hCG (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay, ELISA) può permettere delle determinazioni rapide e precise della presenza, anche di piccole quantità, di questo ormone nelle urine. Alcuni dei test di gravidanza più sensibili che usano questo metodo (p. es., ICON, TestPack) possono fornire risultati positivi in circa 1/2 h con livelli di hCG pari anche a sole 50 mUI/ml di urine; tali livelli si osservano spesso diversi giorni prima della mancata mestruazione. Con i metodi radioimmunologici, che fanno uso di anticorpi specifici per la subunità b dell’hCG (b-hCG), possono essere rilevati livelli di hCG ancora più bassi (un minimo di circa 0,05 mUI/ml di siero con la maggior parte di questi test). In tal modo, la gravidanza può esser diagnosticata diversi giorni dopo il concepimento.

Nel corso dei primi 60 giorni di una normale gravidanza singola, i livelli di hCG raddoppiano all’incirca ogni 2-3 giorni, aumentando in modo esponenziale. Anche se nella gravidanza normale i livelli di hCG si correlano con l’età gestazionale, l’uso di standard diversi per la misura della hCG, le variazioni tra i diversi test e la variabilità biologica, impediscono di stabilire, sulla base di un solo valore di hCG, se il feto stia crescendo normalmente. Il metodo migliore consiste nel confrontare due valori di hCG sierica, ottenuti a 48-72 h di distanza l’uno dall’altro e misurati dallo stesso laboratorio; un raddoppio dei valori della hCG è altamente predittivo del normale sviluppo del feto. Nella gravidanza patologica (p. es., l’aborto spontaneo, il "blighted ovum", cioè l’assenza dell’embrione con sacco gestazionale vuoto, la gravidanza ectopica), i livelli di hCG sono inferiori a quelli normali e non raddoppiano ogni 2-3 giorni.

Alla 6a sett. di gestazione l’utero può, a volte, essere facilmente flesso sull’istmo che risulta notevolmente ammorbidito. Alla 12a sett. l’utero è più grande della cavità pelvica e risale dalla pelvi nell’addome, diventando palpabile al di sopra della sinfisi pubica. Alla 20a sett. di gestazione, il fondo dell’utero ha raggiunto la linea ombelicale trasversa (dal fondo dell’utero alla sinfisi pubica misura circa 20 cm); alla 36a sett. il fondo si trova in prossimità dell’apofisi xifoide dello sterno.

La prova di certezza della gravidanza è, ovviamente, la nascita di un feto. Tradizionalmente, altri 3 segni sono considerati di certezza: il battito cardiaco fetale ascoltato dal medico, direttamente o attraverso uno strumento Doppler a ultrasuoni (in genere, i toni cardiaci fetali possono essere rilevati con uno stetoscopio alla 18a-20a sett. di gestazione e addirittura alla 10a-12a sett. con un Doppler, se l’utero è raggiungibile per via addominale); i movimenti fetali percepiti o uditi dal medico che esegue la visita; l’identificazione radiologica dello scheletro fetale, in genere dopo la 16a sett. Anche l’evidenziazione ecografica di una camera gestazionale intrauterina e dell’attività cardiaca fetale rappresentano delle prove di certezza. La presenza di una cavità all’interno dell’utero, compatibile con la gravidanza, può essere evidenziata all’incirca alla 5a-6a sett. (4 sett. dopo l’ovulazione) con un’ecografia. Il movimento del cuore fetale può essere visualizzato con l’ecografia "in tempo reale" al più presto alla 5a-6a sett. e alla 7a-8a sett. in > 95% dei casi. La donna gravida, in genere, comincia a sentire i movimenti fetali tra la 16a e la 20a sett. di gestazione.

La gravidanza si considera compiuta al 266o giorno dal concepimento o al 280o dal primo giorno dell’ultima mestruazione, se i cicli erano regolari e di 28 giorni. La regola di Nägele calcola la data stimata del parto sottraendo 3 mesi dal 1o giorno dell’ultima mestruazione e aggiungendo 7 giorni. Questo calcolo è solo approssimativo;  10% delle pazienti partorisce il giorno stabilito, mentre il 50% lo fa entro 1 sett. e quasi il 90% entro 2 sett. Pertanto le pazienti devono essere informate sul fatto che partorire fino a 2 sett. prima o dopo la data stimata è normale.

Una donna in gravidanza viene definita come una gravida. Ogni gravidanza (quella multipla viene considerata una sola gravidanza), aumenta il numero da affiancare al termine "gravida", cosicché una paziente che abbia avuto due gravidanze confermate è una II gravida. La parità descrive l’esito della gravidanza. Il termine para si riferisce ai parti avvenuti dopo la 20a sett., che sono numerati successivamente, cosicché la paziente sarà definita come para 1, 2, 3 e così via (il parto gemellare, il parto trigemellare o il parto multiplo vengono considerati 1 para). L’aborto si riferisce a una nascita che avviene prima della 20a sett. ed è numerato progressivamente come aborto 1, 2, 3 e così via. La somma dei para (parità) e degli aborti dà il numero totale delle gravidanze. Più spesso, la parità è indicata da 4 numeri: il primo indica il numero delle nascite a termine (dopo la 37a sett.); il 2o il numero delle nascite premature (> 20 e < 37 sett.); il 3o indica il numero degli aborti e il 4o il numero dei figli vivi. Pertanto, una donna che è gravida e ha avuto una gravidanza a termine, una coppia di gemelli nati alla 32a sett. e due aborti, si deve definire come gravida 5, para 1-1-2-3.

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