18. GINECOLOGIA E OSTETRICIA

253. ANOMALIE E COMPLICANZE DEL TRAVAGLIO E DEL PARTO

INDUZIONE O STIMOLAZIONE DEL TRAVAGLIO

L’induzione elettiva (cioè non necessaria dal punto di vista medico) del travaglio è rara e si usa, in genere, solo nelle pazienti che abitano molto lontano dall’ospedale o che potrebbero avere difficoltà ad arrivarvi in tempo per il parto. Alcune di queste pazienti devono essere ricoverate quando sono prossime al termine della gravidanza. La definizione dell’epoca gestazionale deve essere accurata (v. Cap. 249) e può essere opportuno eseguire un’amniocentesi per valutare il rapporto lecitine/sfingomieline (L/S).

Quando l’induzione del travaglio è indicata a causa di patologie mediche od ostetriche, queste devono essere sotto controllo; le motivazioni per l’induzione devono essere precise e vanno annotate. Il metodo più adeguato e sicuro per indurre il travaglio è la somministrazione di ossitocina diluita in infusione EV, utilizzando una pompa per ottenere un controllo più accurato. Il travaglio inizia, in genere, a un flusso di 0,5-2 mU/min; se le contrazioni non sono adeguate, la dose viene aumentata di 0,5-2 mU ogni 20-30 min. Non si deve superare o mantenere per > 30 min, la velocità di infusione di 40 mU/min, poiché oltre questo limite ci può essere il rischio di un’importante ritenzione idrica. Raramente é necessario superare le 10-12 mU/min. Il monitoraggio fetale esterno è essenziale. Il monitoraggio fetale interno deve essere istituito non appena sia possibile effettuare l’amniorexi con tranquillità.

La stimolazione o il potenziamento del travaglio con ossitocina è indicato quando le contrazioni sono inadeguate; prima di procedere alla stimolazione, la diagnosi deve essere ragionevolmente accurata. Se la paziente si trova nella fase latente del travaglio (cioè ha un minimo appianamento del collo, una dilatazione minima e contrazioni irregolari) il riposo, la deambulazione o il sostegno psicologico sono preferibili all’uso dell’ossitocina. Dopo l’inizio del vero e proprio travaglio (una dilatazione di 4 cm con appianamento quasi completo del collo), la cervice deve dilatarsi > 1 cm/h. Se il travaglio non inizia, si dice che la paziente presenta una disfunzione ipotonica dell’utero. Il trattamento migliore è rappresentato dalla stimolazione con ossitocina diluita fino al raggiungimento di un normale quadro di contrazioni.

Alcune pazienti presentano un travaglio disfunzionale ipertonico, in cui le contrazioni sono troppo forti, troppo ravvicinate l’una all’altra o entrambe le cose. Questa modalità di contrazione è difficilmente controllabile. La somministrazione di qualunque ossitocico deve essere immediatamente interrotta. Può essere di aiuto tranquillizzare la paziente e somministrare analgesici. Un agente tocolitico, come la ritodrina, può essere efficace.

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