19. PEDIATRIA

256. ASSISTENZA SANITARIA IN NEONATI, LATTANTI E BAMBINI SANI

PATOLOGIA GASTROINTESTINALE E COMUNI ERRORI ALIMENTARI

COLICHE ADDOMINALI

Sintomo complesso della prima infanzia, caratterizzato da crisi di pianto, dolore addominale e irritabilità.

Il termine colica è descrittivo, ne suggerisce l’origine ma il meccanismo eziopatogenetico preciso è sconosciuto (v. anche Gas nel Cap. 32).

La sintomatologia può cominciare poco dopo la dimissione dall’ospedale, più spesso qualche settimana dopo e persiste fino a 3-4 mesi. Tipicamente, il bambino che presenta coliche mangia bene e presenta un buon incremento ponderale. Egli può sembrare eccessivamente affamato e spesso presenta una suzione vigorosa nei confronti di quasi tutte le cose disponibili. Tuttavia, le crisi parossistiche di pianto possono portare il caos in una casa tranquilla e rompere la quiete familiare. Le coliche, di solito, ricorrono alla stessa ora del giorno o della notte, ma pochi bambini piangono incessantemente. Un pianto eccessivo provoca aerofagia, con conseguente flatulenza e distensione addominale e può essere una manifestazione precoce di una personalità insistente e impaziente.

Prima di porre diagnosi di colica, deve essere esclusa una patologia identificabile mediante esame obiettivo, emocromo, esame delle urine o altre indagini, se necessarie. Un bambino affamato può piangere incessantemente ma presenterà uno scarso accrescimento ponderale. Un bambino oggetto di troppe cure può non dormire a sufficienza. Uno stato di malessere, quale febbre, raffreddore o infezione dell’orecchio, può provocare irritabilità. Un’anamnesi approfondita spesso rivela che il pianto non è il sintomo più importante, ma soltanto un pretesto dei genitori per sottoporre al medico altri problemi p. es., relativi alla morte di un altro figlio oppure al loro sentirsi incapaci di legare con il nuovo nato.

I genitori devono essere rassicurati sul fatto che l’irritabilità del bambino non è dovuta a scarse cure. Il bambino che piange per brevi periodi di tempo può essere consolato se cullato, dondolato, accarezzato. Un bambino con un forte desiderio di succhiare subito dopo la poppata può essere aiutato con un pasto più lungo. Se la poppata dura 20 min o meno si può sostituire la tettarella con una dotata di buchi più piccoli. Si può adoperare anche un ciuccio. Un bambino iperattivo e irrequieto paradossalmente trova giovamento dall’essere avvolto piuttosto strettamente con un piccolo lenzuolo. Per escludere una intolleranza alle proteine del latte può essere utilizzata per un breve periodo una formula sostitutiva del latte. I genitori devono essere tranquillizzati che il loro bambino è sano, che il problema scomparirà nel giro di alcune settimane e che piangere troppo non è dannoso. In circostanze eccezionali si può utilizzare un sedativo come il fenobarbital (in forma liquida) al dosaggio di 1-2 mg/kg PO, 1 h prima del periodo critico.

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