19. PEDIATRIA

260. PATOLOGIA DEL NEONATO E DEL LATTANTE

PATOLOGIA METABOLICA NEL NEONATO

IPOTERMIA

Temperatura corporea anormalmente bassa.

Sommario:

Eziologia e fisiopatologia
Profilassi e terapia


Eziologia e fisiopatologia

L’ambiente termico del neonato è condizionato dalla umidità relativa, dalle correnti d’aria, dal contatto con superfici fredde (in tal caso il calore viene perso per irradiazione) e dalla temperatura ambientale. I neonati, in ambienti freddi, sono a rischio di ipotermia, cui possono conseguire ipoglicemia, acidosi metabolica e morte. La perdita di calore per irradiazione si verifica rapidamente a causa di un elevato rapporto superficie corporea/peso corporeo, che è più pronunciato nei neonati di basso peso alla nascita, rendendoli particolarmente vulnerabili. Le perdite di calore per evaporazione (p. es., il neonato in sala parto bagnato di liquido amniotico) e quelle per conduzione e convezione possono determinare importanti perdite di calore e condurre all’ipotermia, anche in una stanza abbastanza calda.

Poiché le richieste di O2 del neonato (metabolismo) aumentano con il freddo, l’ipotermia può anche determinare, nei neonati con insufficienza respiratoria (p. es., il neonato prematuro con RDS), ipossia tissutale e danno neurologico. Una prolungata e non riconosciuta condizione di stress da freddo può determinare un dispendio calorico per produrre calore, riducendo l’accrescimento.

I neonati rispondono al raffreddamento con una scarica di noradrenalina dal sistema nervoso simpatico del "grasso bruno". Questo tessuto specializzato del neonato, situato in regione nucale, interscapolare, perirenale e perisurrenale, risponde con una lipolisi, seguita da ossidazione e riesterificazione degli acidi grassi rilasciati. Queste reazioni producono calore localmente e l’aumentato flusso ematico al grasso bruno aiuta a trasportare il calore prodotto al resto dell’organismo. Questa reazione può indurre un aumento del metabolismo e del consumo di O2 di 2-3 volte rispetto ai valori basali.

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Profilassi e terapia

L’ipotermia può essere prevenuta asciugando il neonato rapidamente in sala parto (per evitare la perdita di calore per evaporazione) e poi coprendolo con panni caldi (anche la testa). Se il neonato è rimasto scoperto per la rianimazione, per l’osservazione o se posto a contatto con la madre, deve essere riscaldato mediante lampada radiante.

Per i neonati malati deve essere mantenuta la condizione di neutralità termica-condizione ambientale e temperatura alle quali il dispendio metabolico del neonato è minimo, mantenendo una temperatura corporea normale (37°C). Ciò può essere ottenuto modificando la temperatura dell’incubatrice come riportato in Tab. 260-2 in relazione al peso alla nascita del neonato e all’età postnatale. In alternativa, il calore può essere prodotto utilizzando una incubatrice o una sorgente di calore radiante con controllo automatico, atto a mantenere la temperatura cutanea a 36,5°C.

L’ipotermia viene trattata con il riscaldamento del neonato in un’incubatrice o mediante lampada radiante. Il neonato deve essere monitorato per ipoglicemia e apnea. L’ipotermia non causata da una bassa temperatura ambientale può essere dovuta a condizioni patologiche come sepsi o emorragia intracranica e richiederà un trattamento specifico.

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