19. PEDIATRIA

263. TRAUMI, AVVELENAMENTI E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

AVVELENAMENTI

INGESTIONE DI CAUSTICI

Sommario:

Introduzione
Sintomi, segni e prognosi
Terapia


Non è rara l’ingestione di acidi o alcali forti che causano ustione e danno tissutale diretto. I caustici comuni sono i detergenti per il bagno e per i tubi di scarico, disponibili in preparazioni liquida o solida. I segni dell’avvelenamento possono essere diversi in base alla forma ingerita. La sensazione di bruciore, derivante dalla adesione su una superficie umida delle particelle constituenti il prodotto solido, fa desistere il bambino dall’ingerirne grandi quantità. Poiché le preparazioni liquide non si attaccano, sono ingerite più facilmente con conseguenti lesioni esofagee e gastriche. L’ingestione di un caustico liquido si può presentare senza danni o con danni limitati alle labbra, lingua o ipofaringe.

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Sintomi, segni e prognosi

Il dolore è immediato nei casi gravi. Inizialmente i bambini possono presentare scialorrea e pianto persistente e non essere in grado di deglutire fluidi o solidi somministrati per bocca. Le aree ustionate diventano edematose e tumefatte; ne deriva disfagia e accumulo di secrezioni. L’edema può addirittura ostruire le vie aeree. Spesso il polso è frequente e debole, il respiro diventa superficiale e frequentemente si instaura lo shock.

Il paziente che sopravvive alla prima fase, può morire in un secondo momento per infezione o per perforazione dell’esofago e dello stomaco che può verificarsi dopo 1 sett. o più. La perforazione nel mediastino è un evento improvviso che provoca un dolore toracico acuto. Anche se il decorso iniziale è benigno, dopo qualche settimana può instaurarsi una stenosi. La morte può essere determinata da molte complicanze come shock cardiocircolatorio, asfissia per edema faringeo, perforazione dell’esofago o irritazione polmonare.

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Terapia

Tutti i soggetti devono essere visitati dal medico e in molti casi è necessaria l’ospedalizzazione.

L’agente chimico deve essere immediatamente diluito con ingestione di piccole quantità di acqua o latte. Il latte è preferibile nei bambini perché ha il vantaggio di ricoprire e lenire le mucose, come pure di rimpiazzare le proteine tissutali andate distrutte con l’ustione. Si deve rimuovere il vestiario contaminato e lavare la cute venuta a contatto con l’agente chimico. È controindicato eseguire la lavanda gastrica o provocare il vomito. Anche il carbone attivo è controindicato, in quanto può infiltrarsi nel tessuto colpito e interferire con la valutazione endoscopica.

L’assenza o la presenza di ustioni nella bocca non consente di stabilire in maniera affidabile se l’esofago e lo stomaco hanno subito lesioni, mentre mediante l’endoscopia si può documentare la loro integrità. L’endoscopia è importante per prevedere la possibile formazione di stenosi e della eventuale necessità di un bypass esofageo.

In presenza di lesioni esofagee, non si ritiene più indicata la terapia corticosteroidea, che può persino essere pericolosa nei casi di ustioni di III grado. Se c’è febbre o segni di mediastinite sono necessari anche antibiotici a largo spettro. Nei casi lievi, la somministrazione di liquidi PO deve essere iniziata subito. Se ciò non fosse possibile, si provvede alla somministrazione EV finché non si riprende la via orale. Si può rendere necessaria una tracheostomia per assicurare il passaggio di aria. Se non si previene la formazione di stenosi, successivamente saranno necessari ripetute dilatazioni nel corso di mesi o anni.

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